Elezioni, la carica dei raccomandati

Cosa può produrre questo sistema di fare politica se non incompetenza, leggi mal scritte, provvedimenti inefficaci con amici, parenti, pupilli e affini, avviati in Parlamento senza nessun senso dello stato?

La vogliamo dire tutta? Questa legge elettorale è una schifezza, perché non è né carne, né pesce, né maggioritaria, né proporzionale. È una schifezza perché non garantirà una maggioranza certa per governare il Paese in un momento in cui non possiamo permetterci di scherzare o di fare giochetti per consentire ai segretari dei partiti di mantenere i propri equilibri di forza in Parlamento, a prescindere dal fatto che si possa formare un esecutivo forte e con un programma chiaro. Ma soprattutto è una schifezza perché, ancora una volta dopo la stagione del “Porcellum” e quella mai inaugurata (per fortuna) del cosiddetto “Italicum”, la prima riforma elettorale della storia nata e morta prima di essere usata in un’elezione, ancora una volta taglia fuori i cittadini dalla scelta dei loro rappresentanti, la cui selezione è demandata a ridottissimi gruppi di potere (nel Pd addirittura ai soli Renzi e Lotti) che pensano solo a mandare in Parlamento chi la pensa come loro. In pratica potremmo aprire Camera e Senato già solo con le indicazioni delle candidature depositate lunedì scorso, risparmiando l’inutile e costosa giornata elettorale.
Senza contare il vergognoso mercato delle vacche a cui una classe politica, che ormai ha perduto ogni pudore, ci ha costretto ad assistere nello scorso fine settimana.
Cosa può produrre questo sistema di fare politica se non incompetenza, leggi mal scritte, provvedimenti inefficaci con amici, parenti, pupilli e affini, avviati in Parlamento senza nessun senso dello stato?
La prima Repubblica forse non era poi così tanto male.

(*) direttore “Il Biellese” (Biella)

Altri articoli in Territori

Territori

Informativa sulla Privacy