La stella cometa continua a splendere in Papua Nuova Guinea

In questi giorni seimila giovani “Sternsinger” altoatesini hanno raccolto fondi per realizzare progetti di cooperazione allo sviluppo in Papua Nuova Guinea.

Fino a Goroka, capoluogo della Provincia degli Altopiani Orientali, nel cuore di Papua Nuova Guinea, è arrivata quest’anno la scia della stella cometa degli Sternsinger altoatesini. E come in un grande abbraccio ha riunito in questi giorni oltre seimila tra bambini e ragazzi dell’Alto Adige ai loro coetanei che vivono in Oceania. Saranno realizzati, infatti, a Goroka i quattro progetti pilota che hanno fatto da filo conduttore all’iniziativa degli Sternsinger – i re magi “cantori della stella” – promossa dalla Katholische Jungschar Südtirols (Kjs, l’associazione che riunisce nella diocesi di Bolzano-Bressanone i bambini cattolici di lingua tedesca).

In queste settimane, camminando spesso anche in mezzo alla neve, gli Sternsinger altoatesini sono andati di casa in casa in tutti i centri abitati della provincia di Bolzano per portare l’annuncio della nascita di Gesù e per raccogliere fondi a favore di bambini e ragazzi che vivono in zone del mondo in via di sviluppo. Un gesto concreto di solidarietà e di vicinanza che di anno in anno viene particolarmente apprezzato dagli altoatesini. “Lo scorso anno – sottolinea la presidente della Kjs Julia Leimstädtner – gli Sternsinger hanno raccolto oltre 1,5 milioni di euro, grazie ai quali la Jungschar ha potuto sostenere attraverso l’Ufficio missionario diocesano, oltre un centinaio di progetti di cooperazione allo sviluppo”.

Quattro progetti scolastici nel cuore di Papua Nuova Guinea. Quattro sono i progetti che gli Sternsinger, con le offerte raccolte in questi giorni natalizi, consentiranno di realizzare a Goroka. “Goroka è una delle poche grandi città dell’isola, molte persone si trasferiscono qui per trovare lavoro – racconta Fabian Plattner, della Kjs, che agli inizi dell’estate dello scorso anno si è recato con Verena Dariz in Papua Nuova Guinea per verificare di persona quali sono attualmente le necessità e le urgenze a cui dare risposta -.

C’era bisogno di una scuola materna. Non si cresce solo giocando.

Una parte delle offerte raccolte dagli Sternsingen sarà destinata all’acquisto di parte del materiale didattico per facilitare l’ingresso nella scuola elementare di bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni”. Un secondo progetto riguarda la St. Josephs School, una scuola professionale realizzata grazie ai missionari verbiti. Al termine del corso di studi, a ciascun ragazzo viene consegnata una cassetta con gli strumenti del mestiere che ha studiato, così da favorire l’inserimento nel mondo del lavoro. Le offerte degli Sternsinger serviranno all’acquisto di tali attrezzature. “Nei pressi del convento delle suore missionarie verbite a Goroka si trova un centro che ospita la scuola elementare e quella media – spiega suor Ingeburg Pircher, missionaria verbita di origini altoatesine, che da anni vive e opera in Papua Nuova Guinea – grazie ai fondi degli Sternsinger sarà possibile offrire ai bambini che frequentano il centro delle aule più accoglienti e luminose”. Il quarto progetto, infine, riguarda l’ampliamento della scuola elementare di Lopi, dove ha operato la suora verbita altoatesina suor Katharine Mair, che da qualche mese, dopo 49 anni di attività missionaria in Papua Nuova Guinea ha fatto ritorno in Alto Adige. La scuola di Lopi dispone attualmente solo di tre classi, che ospitano in media tra i 40 e i 50 bambini. In ragione anche della costante crescita demografica, è ora quanto mai urgente provvedere all’ampliamento della struttura.

Continuare ad essere “annunciatori della stella”. “Rimanete annunciatori della stella anche quando, riposti fino al prossimo Natale i vostri abiti colorati, tornerete alla vita di tutti i giorni”. Questo l’invito che domenica scorsa il vescovo di Bolzano-Bressanone mons. Ivo Muser ha rivolto agli oltre duecento Sternsinger giunti a Bolzano per il tradizionale incontro biennale. “Il denaro che avete raccolto in questi giorni – ha proseguito il vescovo – diventerà un segno di speranza per tanti vostri coetanei in Papua Nuova Guinea. Il vostro impegno e il vostro entusiasmo di questi giorni insegna a voi e a tutti quanti noi che è importante condividere la propria vita con gli altri”. Mons. Muser, che durante la liturgia della Parola presieduta nel duomo di Bolzano ha ricordato la leggenda del quarto tra i re magi, ha fatto un chiaro riferimento al tema dell’accoglienza. “Tra i re magi la tradizione vuole che ce ne fosse uno di carnagione scura e molti di voi, in questi giorni, si sono truccati il viso per ricordarlo – ha sottolineato il vescovo -. Questo sia per tutti quanti noi di insegnamento ad

incontrare con grande rispetto le persone che hanno un colore di pelle diverso dal nostro e che professano una religione diversa dalla nostra”. 

All’incontro di domenica scorsa ha partecipato anche mons. Francesco Sarego, missionario verbita, dal 1995 al 2016 vescovo di Goroka, in Papua Nuova Guinea. Oggi mons. Sarego (77 anni) vive a Bolzano, nella comunità dei padri verbiti ed opera come collaboratore parrocchiale.

Da Bolzano a Bruxelles. Anche se gli abiti variopinti sono stati riposti negli armadi, la stella degli Sternsinger continua a brillare. Lunedì a mezzogiorno, infatti, sono partite dalla parrocchia di Gries (Bolzano) alla volta di Bruxelles Eva Pircher, Sina Eisath e Silsa Pichler (che frequentano tutte e tre la 3.a media) e Miriam Tschigg (1.a media). Accompagnate dalla responsabile della Jungschar di Gries Katharina Berger e da Julia Leimstädtner, rappresenteranno gli Sternsinger altoatesini nel Parlamento europeo, dove insieme ad altri giovanissimi Sternsinger provenienti da altri Paesi d’Europa porteranno in questi giorni l’annuncio della nascita di Gesù.

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