Terremoto Centro Italia: mons. Boccardo (Spoleto-Norcia), “riscoprire virtù civiche come onestà, volontà di servizio, impegno per bene comune, attenzione a ultimi, salvaguardia diritti di tutti”

(Foto: diocesi di Spoleto-Norcia)

Celebrando oggi la messa nel settimo anniversario del sisma che colpì il 30 novembre il Centro Italia, dopo quello dell’agosto 2026, nel cantiere della basilica di Norcia, mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, ha ricordato il coinvolgimento attento delle Istituzioni pubbliche e dei diversi Enti statali e locali, in particolare della Struttura commissariale con Giovanni Legnini e Castelli. Significativo è stato inoltre l’impegno delle massime Istituzioni europee a finanziare “l’opera di ricostruzione di questa basilica, riconoscendo implicitamente il ruolo insostituibile per l’Europa del Cristianesimo e della cultura che ha saputo ispirare”. “Grazie a questo intrecciarsi di passione, competenze e sogni, ci è possibile oggi convenire eccezionalmente qui – ha sottolineato il presule – per ‘abitare’ questi muri così cari ai nursini e a tutti noi”. “Mi faccio dunque volentieri interprete della comune gratitudine e ammirazione nei confronti del Ministero della Cultura, dell’Eni, degli altri enti qui autorevolmente rappresentati e della Società Cobar con le sue maestranze: grazie a tutti loro ritroviamo per qualche ora questa aula liturgica per celebrarvi, non senza commozione, il sacrificio eucaristico”, ha aggiunto. “Questo edificio sacro – ha osservato mons. Boccardo – è diventato l’emblema del sisma, ma è ancora di più la prova della capacità dell’essere umano di risollevarsi, di tornare a sperare, di guardare in alto e, con la forza di questo sguardo, tornare verso la terra e porre tutta l’intelligenza, la maestria, la fantasia e l’impegno al servizio di un comune riscatto, per risollevare, insieme alle mura delle case, dei luoghi di lavoro e delle chiese, anche il morale delle persone e delle comunità e per risvegliare la gioia di vivere”. L’arcivescovo ha sottolineato: “Ci piace pensare allora al tempo della ricostruzione che ancora ci attende come ad una grande occasione per compiere un salto di qualità nella vita quotidiana. Dobbiamo guardare avanti con sguardo lungo; attenerci fedelmente non alle opinioni correnti e ai calcoli interessati ma a ciò che è vero, buono e giusto; non accontentarci di un ottimismo senza fondamento ma alimentare e custodire la speranza. Dobbiamo riscoprire sempre di nuovo le virtù civiche come l’onestà, la volontà di servizio, l’impegno per il bene comune, l’attenzione agli ultimi, la salvaguardia dei diritti di tutti; realizzare una stagione in cui tornino a risplendere il coraggio, la sobrietà, la responsabilità, il dialogo, l’unità e nello stesso tempo competenze politiche e tecniche da mettere insieme in un gioco di squadra, indispensabile per conseguire quel risultato che tutti attendiamo e che esprima ancora creatività e crescita per una autentica rinascita dei nostri borghi e delle nostre città”. Oggi “siamo tutti ammirati e commossi guardando queste pareti ricomposte e la leggerezza ed eleganza delle capriate lignee sopra le nostre teste, e sogniamo di poter presto contemplare la basilica di San Benedetto in tutta la sua ritrovata bellezza”.
Mons. Boccardo ha concluso: “Di una tale bellezza sentiamo tutti un grande bisogno e una grande nostalgia. Proprio questo grande cantiere, al quale tutti ci sentiamo di appartenere, ci aiuti a ritrovarla dentro di noi e attorno a noi, mentre riascoltiamo come rivolte anche alla nostra assemblea le parole del Signore: ‘Coraggio! Alzati e riprendi il cammino’ (cf Gv 5, 8)”.

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