Bulgaria: Rapporto Unhcr, pochi arrivi e meno persone con status di rifugiato

Pochi arrivi in Bulgaria di migranti nel primo semestre del 2019 di cui solo un quinto ha ricevuto lo status di rifugiato. Lo rivelano i dati dell’ultimo rapporto dell’Alto commmissariato dell’Onu per i rifugiati in Bulgaria, pubblicato in questi giorni. Da gennaio a giugno nel Paese balcanico, infatti, sono stati registrati 885 migranti е le cifre somigliano ai dati dello stesso periodo del 2018 mentre nei mesi di maggio e giugno si nota un aumento del 50% degli arrivi. Tra i Paesi di provenienza, al primo posto l’Afghanistan, Siria e Iraq. Prevalentemente i migranti che vengono in Bulgaria sono uomini tra i 18 ai 34 anni. “A differenza del periodo della ‘rotta balcanica’ quando alla frontiera bulgara c’erano migliaia di persone, negli ultimi anni le rotte via Balcani sono cambiate, ora l’itinerario principale passa attraverso la Bosnia-Erzegovina”, afferma al Sir il portavoce dell’Unhcr-Bulgaria, Borislav Grozdanov. A suo avviso “la ragione si trova nel muro costruito alla frontiera bulgaro-turca”. “Per molti dei migranti – continua – la Bulgaria è un Paese di transito verso l’Ue”, un fatto che si vede anche dalle statistiche delle domande di asilo perché 309 delle procedure di richiesta di asilo sono state interrotte mentre il 50% delle domande ha avuto una risposta negativa. Così nella prima metà del 2019 lo status di rifugiato è stato concesso a sole 109 persone, per lo più donne e bambini mentre la protezione sussidiaria è stata ottenuta da 125 migranti. Attualmente nei centri per migranti, gestiti dall’Agenzia statale per i profughi, ci sono 374 persone.

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