Migrazioni: Unicef, per i minori rifugiati in Grecia ricollocamenti e ricongiungimenti familiari

Per evidenziare ulteriormente la situazione dei minori rifugiati in Grecia, l’Unicef ha lanciato un cortometraggio che documenta i sogni e la disperazione dei ragazzi che vivono nella “Sezione B”, un’area destinata a fornire una protezione specializzata per i bambini non accompagnati nel Centro di accoglienza e identificazione di Moria, sull’isola greca di Lesbo. “Il film – spiega una nota – ritrae i bambini mentre raccontano gli orrori che li hanno fatti fuggire dalle loro case, i pericolosi viaggi intrapresi, le difficili condizioni del centro, le paure e le speranze che circondano il loro futuro incerto. I servizi sono sovraccarichi, e i bambini rimangono a rischio di violenza e abusi, con un accesso limitato alla scuola, all’assistenza sanitaria e al supporto psicosociale. “Tra le azioni che i governi europei e le istituzioni Ue dovrebbero intraprendere per proteggere i diritti dei bambini rifugiati e migranti, vi sono: aumentare gli impegni a ricollocare i bambini non accompagnati e separati, in particolare quelli che si trovano in Grecia, Italia e Spagna; accelerare i ricongiungimenti familiari; aumentare urgentemente i fondi per sostenere e rafforzare gli impegni di risposta dei Paesi europei che accolgono il maggior numero di rifugiati e migranti”. Attualmente, secondo Unicef, ci sono più di 32mila bambini rifugiati e migranti in Grecia, di cui più di 4mila non accompagnati e separati. Per maggiori informazioni: www.unicef.it.

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