Carabiniere ucciso a Roma: mons. Marcianò (ordinario militare), “risorga il senso della giustizia e della legalità”. No “politiche di interessi, conflitti e corruzione”

“Mario non era un rassegnato! Noi non siamo rassegnati e non ci rassegneremo! Perché, se ‘Dio è amore’, credere alla risurrezione non è vivere nella rassegnazione ma lottare con amore per un mondo migliore; come hai fatto tu, Mario, e la tua morte, come la tua vita, è diventata punto di luce dal quale sembra alzarsi un grido: ‘Risorgi’!”. Così mons. Santo Marcianò, ordinario militare per l’Italia, nell’omelia della celebrazione, a Somma Vesuviana, delle esequie del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma nella notte del 26 luglio mentre, con un collega, era impegnato in una operazione in borghese. In Italia, ha proseguito, “risorga il senso della giustizia, della legalità, del dovere e della fraternità, a partire dagli uomini delle Istituzioni, chiamati a riscoprire l’alto senso etico della propria responsabilità, rifuggendo politiche di interessi, conflitti e corruzione, e perseguendo le autentiche priorità del proprio impegno a servizio alla città dell’uomo”. “Non è nostro compito dire se servano leggi più rigide o soltanto leggi più giuste – ha osservato mons. Marcianò -, ma una cosa osiamo chiedervela: metteteci il cuore! Fate anche voi della vita degli altri il senso della vostra vita, consapevoli che quanto operate o non operate è rivolto a uomini concreti: a cittadini e stranieri, a uomini e donne delle Forze Armate e Forze dell’Ordine, ai quali non possiamo non rinnovare il grazie e l’incoraggiamento della Chiesa e della gente! E se voi, responsabili della cosa pubblica, e tutti noi sapremo meglio imparare, da uomini come Mario, il senso dello Stato e del bene comune, l’Italia risorgerà”.

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