Tasse: Istat, “nel 2018 gettito totale derivante da Imu e Tasi è stato di 21 miliardi e 983 milioni”

“Nel 2018, sulla base dei dati provvisori elaborati ad aprile, il gettito totale derivante da Imu e Tasi è stato di 21 miliardi e 983 milioni” di euro. È uno dei dati forniti da Gian Paolo Oneto, direttore della Direzione centrale per la contabilità nazionale dell’Istat, in occasione dell’audizione in Commissione Finanze alla Camera dei deputati sulla legge in materia di imposta municipale sugli immobili.
In dettaglio, il gettito Imu relativa agli immobili e ai terreni agricoli non esenti è passato da circa 22,9 miliardi di euro nel 2012 ai 19,7 dell’anno successivo, “mantenendosi poi quasi invariato”. Le stime provvisorie fornite dall’Istat lo fissano a 19,9 miliardi nel 2018, “in leggerissima riduzione rispetto al 2017 quando si era avvicinato a 20 miliardi”. Riguardo al gettito relativo al tributo sui servizi indivisibili (Tasi), si registra un valore di circa 4,6 e 4,7 miliardi nei primi due anni di applicazione (2014 e 2015) che scende poi a circa 1,2 miliardi nel 2016 e 1,1 nei due anni successivi, in corrispondenza all’esclusione da tale tributo dell’abitazione principale.
Oneto ha poi rilevato che “nel 2018 poco più del 70% delle famiglie residenti (quasi 19 milioni di famiglie) vive in una casa di proprietà, mentre poco meno del 20% vive in abitazioni in affitto o sub-affitto. Il restante 10% circa vive in abitazioni per le quali risulta avere un titolo di usufrutto o altro titolo”. “Il titolo di godimento dell’abitazione – ha proseguito – è strettamente associato ai livelli di povertà”. “La situazione risulta particolarmente critica per chi vive in affitto”, ha affermato Oneto, rilevando che “nel 2018, le circa 850mila famiglie povere in affitto rappresentano quasi la metà (46,6%) di tutte le famiglie povere, a fronte di una quota di famiglie in affitto del 18,7% sul totale delle famiglie residenti”. Le famiglie affittuarie del Mezzogiorno sono in povertà assoluta nel 22,3% dei casi a fronte del 15,9% del Nord e del 14,9% del Centro. Tuttavia, tra le famiglie povere del Centro e del Nord quelle affittuarie sono più della metà del totale mentre nel Mezzogiorno sono il 37,8%.

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