Incidenti stradali: mons. Corazza (Forlì-Bertinoro), “non abbassiamo la guardia, basta poco per perdere la vita”

“Nel secondo fine settimana di luglio sono stati 18 i morti per incidenti stradali in Italia e sono stati un campanello d’allarme. Non abbassiamo la guardia”. È l’esortazione rivolta dal vescovo di Forlì-Bertinoro, mons. Livio Corazza, nell’editoriale pubblicato sul numero in uscita del settimanale diocesano “Il Momento”. “La patente a punti – osserva – ci aveva aiutato a far diminuire di molto gli incidenti (e questo è avvenuto), così pure far guidare l’auto a chi non ha bevuto. Ma non bisogna arrendersi o rassegnarsi”. “Basta poco per perdere la vita”, afferma mons. Corazza, che rivela di essere “un peccatore! Anche in materia di educazione stradale. Pentito ogni volta, ma questo non mi giustifica”. “So quello che dovrei fare, eppure non sempre lo faccio”, prosegue il vescovo, facendo riferimento al fatto che “bisogna mettere le cinture, che non bisogna guidare se si ha bevuto, che non bisogna guidare guardando il cellulare, che non bisogna superare i limiti orari, che bisogna mettere la freccia e segnalare le nostre intenzioni prima di frenare…”. Per mons. Corazza, “bisogna continuare con l’informazione sui rischi e sui pericoli e insistere sull’educazione stradale” così come “è importante, inoltre, che aumentino e s’intensifichino i controlli”. Anche se questo “non significa che poi si mettano effettivamente in pratica quelle misure che paiono tanto semplici e che salvano la vita a noi e agli altri”.
Il vescovo si sofferma poi su un altro aspetto: “Se per far festa e divertirci abbiamo bisogno di bere, di drogarci, di correre, di strafare, significa che non siamo capaci di fare davvero festa”. “Per far festa – domanda mons. Corazza – dobbiamo per forza drogarci, bere, rischiare la vita?”. “La festa si vive in compagnia, nella semplicità del dialogo e del gioco. Del cantare (e ballare) insieme. Del divertirsi senza per questo farsi del male, fare del male e far star male qualcuno (notti insonni per i genitori…)”. “Si parla tanto di sviluppo sostenibile, anche le nostre feste – il monito del vescovo – siano sempre sostenibili. Impariamo tutti a fare festa”.

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