Commercio estero: Istat-Ice, nel 2018 dal Centro-Nord l’88,5% delle esportazioni nazionali con la Lombardia che primeggia con il 27,4%

Nel 2018, la provenienza territoriale delle vendite sui mercati esteri si conferma fortemente concentrata nelle regioni del Centro-Nord, da cui proviene l’88,5% delle esportazioni nazionali, mentre il Mezzogiorno ne attiva il 10,6%. È quanto emerge dalla ventesima edizione dell’Annuario statistico “Commercio estero e attività internazionali delle imprese”, frutto della collaborazione fra l’Istat e l’Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane) e diffuso oggi. “Nel 2018 – si legge in una nota -, la quota della Lombardia sulle esportazioni nazionali è pari al 27,4%, quella del Veneto e dell’Emilia-Romagna al 13,7% mentre la quota del Piemonte è al 10,4%. Rispetto al 2017, aumenti dell’incidenza sul totale dell’export si rilevano per le ripartizioni Italia Nord-orientale (da 32,2% a 32,6%), Italia insulare (da 3,3% a 3,6%) e Italia Nordoccidentale (da 39,5% a 39,6%)”. Tra i gruppi di prodotti manifatturieri in cui l’Italia detiene nel 2018 le maggiori quote sulle esportazioni mondiali di merci si segnalano: materiali da costruzione in terracotta (25,82%); cuoio conciato e lavorato, articoli da viaggio, borse, pelletteria e selleria, pellicce preparate e tinte (14,77%); pietre tagliate, modellate e finite (14,11%); prodotti da forno e farinacei (12,08%); articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (11,07%); tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio, esclusi quelli in acciaio colato (10,36%) e cisterne, serbatoi, radiatori e contenitori in metallo (10,33%). Rispetto al 2017 gli incrementi più rilevanti della quota sulle esportazioni mondiali si rilevano per supporti magnetici e ottici (da 2,16% a 3,78%).
Nel 2018, sono stati 136mila gli operatori economici che hanno effettuato vendite di beni all’estero, con un’elevata presenza di “microesportatori”: 77.445 operatori presentano un ammontare di fatturato all’esportazione molto limitato (fino a 75mila euro), con un contributo al valore complessivo delle esportazioni pari allo 0,3% mentre 4.651 operatori appartengono alle classi di fatturato esportato superiori a 15 milioni di euro; questo segmento di imprese realizza il 72,1% delle vendite complessive realizzate dagli operatori sui mercati esteri.
Rispetto all’anno precedente, nel 2018 l’export degli operatori appartenenti alle classi di fatturato estero inferiore a 50 milioni di euro mostra una lieve flessione in valore (-0,2%): crescono le vendite all’estero degli operatori appartenenti alla classe di fatturato estero compresa tra 5 e 50 milioni di euro (+1,3%) mentre scendono le esportazioni degli operatori della classe compresa fra 750mila e 5 milioni di euro (-3,5%) e di quelli che fatturano all’export meno di 750mila euro (-7,3%).

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