Brasile: ricordata l’uccisione di padre Ramin. Padre Bossi, “200 vescovi hanno scritto al Papa perché venga riconosciuto il suo martirio”

Più di 500 persone hanno partecipato a Rondolandia, nello Stato brasiliano del Mato Grosso, alla cosiddetta Romaria, la processione e la celebrazione in memoria di padre Ezechiale Ramin, missionario comboniano ucciso nel 1985, mentre, come ricorda al Sir padre Dario Bossi, anch’egli missionario comboniano, “partecipava a una missione di pace per difendere i diritti delle comunità senza terra”.
Si sono ritrovati insieme operatori pastorali, catechisti, leader impegnati nella politica e nel sociale, religiosi e religiose e il vescovo della prelatura di Borba, dom Zenildo Luiz Pereira da Silva. “Abbiamo celebrato una memoria viva di padre Ezechiele – prosegue padre Bossi -. Mai come oggi i diritti dei popoli indigeni sono minacciati, la terra disputata viene saccheggiata, e la foresta distrutta e rasa al suolo da parte di chi vuole appropriarsi di queste terre. Ezechiele ancora vive nella resistenza delle comunità, nelle decine di progetti di agro-ecologia e di educazione che sono nati con il suo nome negli anni seguenti alla sua uccisione”. Prosegue il comboniano: “Ezechiele vive anche nella maniera sempre nuova di essere Chiesa, attraverso la vita delle piccole comunità cristiane di base. Più di 200 vescovi, durante la recente assemblea della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, hanno scritto una lettera a Papa Francesco, chiedendogli che il martirio di padre Ezechiele venga rapidamente riconosciuto, in modo che egli possa diventare una figura di riferimento per il cammino della Chiesa in Amazzonia. Il popolo di Dio riconosce padre Ezechiele come uno dei patroni del Sinodo dell’Amazzonia, perché il suo impegno di vita e la sua missione hanno aperto e ancora ispirano nuovi cammini per la Chiesa e per l’ecologia integrale”.
“Padre Ezechiele Ramin – conferma dom Pereira da Silva – è una figura importante per noi e per il Sinodo, per la sua testimonianza e per l’amore alla missione”. E la proposta, nell’incontro di Rondolandia, è stata condivisa da molti presenti, come la giovane Sara Santos, della diocesi di Porto Velho, secondo la quale “sarebbe bello che padre Ezechiele venisse considerato patrono del Sinodo”, mentre Daniel Seidel, della Repam Brasile, sottolinea che “egli è stato uno dei primi martiri della nostra Amazzonia. Ha lavorato per la costruzione della pace, che non può essere separata dalla giustizia”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Riepilogo

Informativa sulla Privacy