Affidi illeciti: Griffini (Aibi), “il minore è l’unico che non può nominarsi un difensore”

Introdurre la figura dell’avvocato del minore, che segua ogni bambino in situazione di difficoltà familiare e che sia preparato a seguirlo e tutelarlo anche da un punto di vista psicologico. È la proposta dell’Associazione Amici dei bambini (Aibi), anche in risposta a vicende inquietanti come quelle al centro dell’inchiesta “Angeli e demoni”, su cui sono in corso indagini e che sarebbero accadute in Val D’Enza, in provincia di Reggio Emilia. “Chi controlla l’operato dei servizi? Chi controlla i controllori? Questo è il problema grosso. Se i servizi riscontrano un problema, il minore viene collocato fuori famiglia, senza la possibilità di difendersi”, denuncia, in un’intervista al Sir, il presidente di Aibi, Marco Griffini. Di qui la proposta dell’avvocato del minore. “Nei casi di allontanamento dalla famiglia – ricorda – ci sono i servizi che intervengono sul minore e fanno delle analisi, che poi presentano al magistrato. L’avvocato del minore avrebbe la facoltà, l’obbligo e il dovere di esaminare tutti gli incartamenti, fare le opportune controverifiche, così il magistrato sul suo tavolo avrebbe sia le opinioni dei servizi sia quelle dell’avvocato del minore. Il minore, al contrario dei genitori che possono nominare un avvocato, è l’unico che non può nominarsi un difensore”. “Io sono rimasto allibito da quello che ho sentito di ‘Angeli e demoni’ perché parlare di abusi è una cosa molto grossa. Ma – ammette il presidente di Aibi -, sono allibito fino a un certo punto: in un campo diverso, quello delle adozioni internazionali e in questo caso stiamo parlando degli aspiranti genitori, quindi di adulti, alle volte leggiamo relazioni dei servizi veramente assurde, rispetto alle quali non si può neanche contro dedurre. Queste povere coppie per ottenere l’idoneità devono sostenere addirittura venti colloqui dalla psicologa manco fossero degli psicopatici. Quando vediamo poi che alcuni tribunali dei minorenni, ad esempio quello di Venezia, emettono decreti vincolati sull’età dei minori adottabili e sulla loro salute, restiamo stupefatti e ci chiediamo quali possibilità ci dia la legge per contrastare questo strapotere che servizi e magistrati hanno nel campo minorile. Il cittadino ha pochissimi elementi, in passato abbiamo invocato l’interesse diffuso e noi associazioni a tutela dei minori il potere stare in giudizio”.

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