Regno Unito: Westminster taglia la strada a Boris Johnson nel caso volesse chiudere il parlamento per ottenere il “no deal”

(Londra) Westminster sta correndo ai ripari, mentre si avvicina il giorno in cui verrà scelto il prossimo premier britannico, per evitare che la Gran Bretagna se ne vada dall’Unione europea senza un accordo. La Camera dei Comuni ha appena approvato una misura, che potrebbe bloccare il futuro primo ministro Boris Johnson, se quest’ultimo decidesse di sospendere il parlamento per ottenere un “no deal”. Il nome del premier verrà annunciato il prossimo 23 luglio, quando si sarà concluso lo scrutinio dei 160mila voti inviati dai membri del partito conservatore ai quali tocca la scelta del leader Tory che sarà anche il prossimo primo ministro. Boris Johnson, di gran lunga il favorito, ha ripetuto più volte: “Porterò il Regno Unito fuori dall’Unione europea entro il 31 ottobre, sia nel caso che via sia un accordo sia nel caso che non vi sia”. Il politico non ha escluso l’eventualità di fermare il parlamento se questo servisse ad ottenere un “no deal”. Ecco quindi il voto a favore, con una maggioranza di 41 voti, dell’emendamento presentato dal laburista Hilary Benn e dall’ex ministro Alistair Burt, che prevede che il parlamento non possa essere sospeso tra il 9 ottobre e il 31 dicembre, a meno che non venga formato un governo in Nord Irlanda. La Camera dei Comuni ha più volte votato contro l’eventualità di una rottura netta del Regno Unito con l’Ue. Il rivale di Johnson, Jeremy Hunt, invece, ha escluso l’eventualità di sospendere il parlamento.

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