Brasile: Repam, seminario sul Sinodo Amazzonico per elaborare proposte a partire dall’Instrumentum laboris

Si concluderà oggi nel Centro culturale missionario di Brasilia il seminario per lo studio promosso Centro ecumenico di servizio all’evangelizzazione e all’educazione popolare (Ceseep) e dalla Repam sull’instrumentum laboris del Sinodo dei vescovi sulla regione Pan-amazzonica, che si terrà nell’ottobre di quest’anno. Vi partecipano 23 vescovi, di cui cinque membri del Consiglio pre-sinodale, il segretario esecutivo della Rete ecclesiale panamazzonica (Repam) Mauricio López, consulenti ed esperti.
Nel gruppo dei quasi 50 partecipanti, oltre ai brasiliani che risiedono in Amazzonia, alcuni provengono da altre zone del Paese e da altri Paesi amazzonici. “Questo incontro è importante, perché ci permette di sognare una Chiesa più incarnata, che non ha paura di affrontare le sfide che affronta l’Amazzonia, che si propone di dialogare con le diverse peculiarità di questo immenso territorio”, ha detto il vescovo Adriano Ciocca, prelato di São Félix do Araguaia, uno degli organizzatori dell’evento, aprendo il seminario.
L’idea è quella di elaborare proposte concrete in vista del Sinodo di ottobre, soprattutto in merito a tre questioni. In primo luogo, come rispondere al grido della terra e dei poveri in un contesto, come quello amazzonico, dove si vive il conflitto tra i popoli indigeni e le comunità tradizionali con la “voracità” delle imprese minerarie, dei grandi latifondisti, dei progetti energetici e infrastrutturali, di chi promuove la deforestazione. In secondo luogo, come riconoscere, espandere, consolidare e consacrare la diversità dei ministeri e il ruolo delle donne, con particolare attenzione al grido delle comunità per accedere all’Eucaristia, come “diritto” dell’intero Popolo di Dio. Infine, l’ultima questione è quella data dalle sfide del mondo urbano, dove vive circa l’80% della popolazione della regione: come creare comunità attive tra i residenti, per lo più emigrati marginalmente nei sobborghi delle città, ma anche tra i giovani nelle scuole e nelle università? Come affrontare la cultura secolarizzata e consumistica diffusa dai mass media e convivere con la grande diversità di chiese e movimenti religiosi?

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