Famiglia: Griffini (Aibi), “tra fecondazioni assistite o adozioni la scelta che non esiste”

“Non sono neppure due su 10 le donne che, in Italia, riescono a partorire ricorrendo alla procreazione assistita, mentre nove su 10, con lo stesso termine di paragone, sono quelle che, dopo aver conferito l’incarico a un ente autorizzato, riescono a portare a termine l’adozione internazionale di un minore abbandonato. Eppure, incredibilmente, la prima in alcune regioni si paga con un ticket ospedaliero, la seconda invece non gode di alcun supporto. Un errore immane”. Lo sostiene il presidente di Amici dei bambini (Aibi), Marco Griffini.
L’organizzazione, fondata da un movimento di famiglie adottive, lotta da un trentennio contro l’abbandono di bambini in tutto il mondo, con sedi aperte in quattro continenti. Il commento si riferisce ai dati della relazione annuale al Parlamento sull’applicazione della legge 40/2004.
Dati che illustrano come, nel 2017, le percentuali di successo delle tecniche di Pma senza donazione di gameti, considerando come indicatore la percentuale di gravidanze ottenute su cicli iniziati, si attestino su un valore medio effettivo di due su 10: il 10,3% per le tecniche di I livello, il 17,6% per le tecniche di II e III livello, il 29,3% per le tecniche da scongelamento di embrioni e il 16,9% per le tecniche da scongelamento di ovociti. Nel 2017 in Italia sono stati formati in totale 107.435 embrioni, 97.888 i cicli iniziati. I nati effettivi sono stati complessivamente 13.973. Le coppie che ricorrono a questo sistema sono state 78.366, 10mila in più rispetto al 2010 e in crescita costante, anno dopo anno (erano 77mila e 500 nel 2016 e 74mila nel 2015).
“Lo Stato italiano ha fatto la scelta di investire sulle Pma, la procreazione assistita, nonostante i risultati non brillanti, come dimostra la relazione al Parlamento – spiega Griffini –, e di lasciare le adozioni internazionali al loro destino. Così alle coppie italiane che hanno difficoltà ad avere figli non viene offerta altra possibilità se non il ricorso al calvario della Pma. Con la conseguenza che l’Italia, che è sempre stato il Paese più accogliente al mondo con i minori in stato di abbandono, ha visto calare le adozioni internazionali dalle oltre 4mila del 2011 alle mille scarse del 2018… Eppure per favorire le adozioni, basterebbe così poco: snellire un percorso iper-burocratizzato, per esempio con l’eliminazione della idoneità giudiziaria, e, come era stato ipotizzato in sede di Legge di bilancio 2019, introdurre un bonus di 10mila euro per ogni adozione”.

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