Economia: Istat, “piccole e medie imprese motore delle economie locali”

Piccole e medie imprese sono il motore delle economie locali. È quanto emerge dal report sui “Risultati economici delle imprese a livello territoriale” diffuso oggi dall’Istat.
“Nel 2016 – si legge – il valore aggiunto nazionale generato dalle imprese industriali e dei servizi cresce, in termini nominali, del 4,8% rispetto all’anno precedente. Le variazioni più ampie si registrano al Centro e nel Nord-est (rispettivamente +5,8% e +5,2%). Circa i due terzi della crescita è imputabile al settore dei servizi, particolarmente dinamico nella ripartizione del Centro (+6,6%)”.
Stando ai dati diffusi, la distribuzione territoriale del valore aggiunto rimane sostanzialmente invariata: in termini aggregati, il valore aggiunto nazionale è prodotto principalmente nelle regioni del Nord, ripartito tra il 37,5% del Nord-ovest e il 25,3% del Nord-est, seguono il Centro con il 20,7% e il Mezzogiorno con il 16,6%. La metà del valore aggiunto nazionale è realizzata nei sistemi locali del lavoro urbani (50,1%) in cui sia la quota delle unità locali attive sia la quota dell’occupazione raggiungono il valore di circa il 46%.
“La produttività apparente del lavoro, misurata in termini nominali dal rapporto tra il valore aggiunto e il numero di addetti, registra una crescita a livello nazionale del 2,3%, più accentuata nel Nord-est (+3,4%), dove la variazione positiva del valore aggiunto si accompagna a una crescita degli addetti sensibilmente inferiore a quella delle altre ripartizioni territoriali”, spiega l’Istat, aggiungendo che “il fatturato, in calo a livello nazionale, presenta un lieve incremento solo nel Nord-ovest (+0,3%), l’area del Paese che mantiene il peso più elevato su base nazionale”.
Le retribuzioni per dipendente sono pari a 25.900 euro in media Italia, con valori più elevati al Nord (29.300 euro nel Nord-ovest e 27.000 nel Nord-est). Rispetto al 2015, gli aumenti più significativi si registrano nel Nord est (+1,1%) e nel Nord ovest (+0,6%), nel Mezzogiorno le retribuzioni per dipendente rimangono sostanzialmente stabili (-0,1%) mentre diminuiscono dello 0,5% al Centro.
A livello comunale, nelle prime 20 posizioni in termini di valore aggiunto si attestano soltanto Comuni capoluogo, ad eccezione di San Donato Milanese che risulta in 19ª posizione. Milano e Roma si collocano largamente in testa alla classifica dei Comuni capoluogo, prevalendo l’uno nell’industria e l’altro nei servizi.
L’Istat rileva poi che tre quarti del valore aggiunto delle imprese esportatrici è generato al Nord mentre sono molte le eccellenze produttive del Mezzogiorno, soprattutto nei settori relativi a trasporto marittimo e costiero di merci e alle attività legate al turismo (villaggi turistici e gestione di luoghi e monumenti storici e attrazioni).

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