Australia: Stato di Vittoria, entra in vigore legge su morte volontaria assistita. I vescovi, “non abbandoneremo coloro che amiamo”

In risposta alle richieste dei propri fedeli, su come comportarsi a partire dal 19 giugno prossimo, quando la legge sulla morte medicalmente assistita entrerà in vigore nello stato di Vittoria (Australia), i vescovi delle quattro diocesi coinvolte, hanno scritto una lettera ai fedeli e hanno redatto un documento intitolato “We care”, che offre due modelli e tre indicazioni su come essere obiettori di coscienza in questo frangente: i modelli sono Franz Jägerstätter, patrono degli obiettori di coscienza, e Gianna Beretta Molla, la mamma santa che morì, per non uccidere la figlia che portava in grembo. Le tre indicazioni invece riguardano il modo in cui coloro che in coscienza si oppongono alla nuova legge possono accompagnare le persone che soffrono: innanzitutto pregando (per le persone che pensano che “togliersi la vita sia l’unica possibilità rimasta” e perché sappiamo “rispondere con compassione e coraggio” alla sofferenza). In secondo informandosi su quanto dice la Chiesa a proposito dell’eutanasia e delle cure palliative, e leggendo e ascoltando storie di persone che vi si sono sottoposte. Infine, “agendo”: prendendosi cura delle persone vulnerabili, attivandosi sulle questioni della solitudine, perdita di senso, sui temi della dignità nel fine vita; mettendo le persone con malattie terminali in contatto con strutture adeguate per rispondere al loro bisogno di cure (come ad esempio Palliative Care Victoria, suggeriscono i vescovi). “Siamo chiamati ad impegnarci con le nostre comunità con amicizia e saggezza, non per paura”, scrivono i vescovi. “Non abbandoneremo coloro che amiamo e che crediamo avere il diritto di essere amati dall’inizio alla fine della loro vita”.

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