Dialogo interreligioso: Cottini (Pisai) “cambiare il paradigma con cui abbiamo guardato da cristiani le altre religioni”

“Il linguaggio non è minimalista, non cerca il minimo comun denominatore, incita le religioni a definire i dati su cui studiare”. Lo ha detto Valentino Cottini, docente ordinario del Pontificio Istituto studi arabi e d’islamistica (Pisai), ieri sera alla Università pontificia salesiana, a proposito del documento firmato da Papa francesco e dall’imam di Al-Azhar. “Il documento – ha aggiunto – spinge in avanti. Non dà delle spiegazioni, fissa dei principi. Questo documento spinge verso l’azione pratica congiunta e a cambiare il paradigma con cui abbiamo guardato da cristiani le altre religioni, considerando le emergenze del mondo attuale, a cominciare dai giovani”. “Cosa è cambiato nei rapporto fra i musulmani sunniti e i cattolici – ha continuato il professore -? Nulla e nel breve periodo non cambierà. Speriamo porti frutti nel medio e nel lungo periodo. Chiedo alla comunità accademica: cosa volete fare affinché il documento diventi pane quotidiano? Il rettore di Al-Azhar ha imposto la lettura del documento nel secondo semestre. La nostra Chiesa, lo sappiamo, è una balena e ci metterà più tempo ma perché non pensare nel frattempo a dei seminari sui temi connessi? Per esempio un corso di pedagogia sul dialogo”. “Confesso – ha concluso – di aver imparato moltissimo dalla lettura dei testi musulmani. Ora non riesco più a leggere la Bibbia senza pensare al Corano e viceversa. Se il documento si inizierà a studiare davvero si scopriranno molti inediti anche nella vostra università”.

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