Apertura Archivi su Pio XII: mons. Pagano (prefetto), “la rilevante iniziativa di Papa Francesco ha alle spalle un lungo periodo di preparazione”

“La rilevante iniziativa di Papa Francesco ha alle spalle un lungo periodo di preparazione, durante il quale gli archivisti dell’Archivio Segreto Vaticano e i loro colleghi di altri archivi vaticani hanno compiuto un paziente lavoro di ordinamento, di censimento e di inventariazione dei moltissimi fondi e documenti”. Mons. Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano, commenta così l’annuncio dato oggi da Papa Francesco dell’apertura, il 2 marzo 2020, degli Archivi vaticani sul Pontificato di Pio XII, in un articolo pubblicato nell’edizione de L’Osservatore Romano in edicola questo pomeriggio e anticipato dalla Sala Stampa della Santa Sede.
Il prefetto ricorda gli antefatti di questo importante annuncio: l’8 giugno 2004 san Giovanni Paolo II aveva già reso disponibile ai ricercatori l’ampio fondo dell’Ufficio Vaticano Informazioni per i prigionieri di guerra (1939-1947) dell’Archivio Vaticano, “composto da 2.349 unità archivistiche, suddivise in 556 buste, 108 registri e 1.685 scatole di documentazione, con uno schedario alfabetico, che ammonta a circa 2 milioni e 100.000 schede nominative, relative ai militari e ai civili prigionieri, dispersi o internati, dei quali si cercavano notizie”.
Al momento dell’apertura dell’Archivio del pontificato di Pio XI (1922-1939), avvenuta il 30 giugno 2006 per volere di Benedetto XVI, precisa mons. Pagano, “già si lavorava per la progressiva preparazione del materiale documentario di Pio XII, che non pochi studiosi richiedevano con sempre maggiore insistenza”. La mole di lavoro “era certamente pesante” e solo nel 2008 padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, dichiarava che si poteva pensare ad una ipotetica apertura del pontificato pacelliano “tra 6-7 anni”, ovvero “intorno al 2014/2015. Si fu troppo ottimisti. Il lavoro di preparazione dell’ingentissima documentazione, nonché le limitate forze degli archivisti vaticani, protrassero nel tempo, fino ad oggi, per ragioni obiettive, l’attesa apertura”. Finalmente, sottolinea il prefetto, “nel breve volgere di tredici anni circa, che non appare davvero un tempo troppo esteso per chi conosca i lavori d’archivio, si è giunti alla decisione assunta dal Santo Padre Francesco, pienamente al corrente di tutti i passi compiuti, che avrà la sua pratica attuazione il 2 marzo 2020”.

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