Santa Sede: Bonini (Lumsa), “lo Stato del Vaticano è un terreno spirituale”

“Un terreno spirituale”. Francesco Bonini, rettore della Lumsa, ha voluto usare “un ossimoro” per definire la particolarità dello Stato della Città del Vaticano, sottolineando che tale espressione rappresenta soprattutto “una consegna per 90 anni ed oltre”. Intervenendo al convegno “Santa Sede e Stato Città del Vaticano nel nuovo contesto internazionale”, organizzato dalla Scuola di Alta formazione in diritto canonico, ecclesiastico e vaticano della Lumsa in occasione del 90° anniversario dei Patti Lateranensi, Bonini ha ripercorso le tappe che hanno portato all’istituzione dello Stato della Città del Vaticano, “i cui caratteri – ha ricordato – esulano dallo schema dello Stato moderno e lo rendono un ‘unicum’ che non lo delegittima ma rappresenta un’innovazione”. Nella sua relazione, il rettore della Lumsa si è soffermato sulla storia del nome: “Da ‘minuscolo Stato pontificio’, a ‘Città libera del Vaticano’ e ‘Città del papa’”, ha spiegato Bonini evidenziando che “secondo il diario del prof. Pacelli, è a Pio XI che si deve il nome”. Ma, ha aggiunto, “è solo nel 1929 che compare l’espressione Stato della Città del Vaticano, abbreviata nel fortunato acronimo Scv”.
“Non bisogna mai perdere di vista il criterio della peculiarità che rende lo Stato non paragonabile agli altri ma un qualcosa a sé”, ha osservato da parte sua Giuseppe Dalla Torre, direttore della Scuola di Alta formazione in diritto canonico, ecclesiastico e vaticano, che ha moderato la sessione inaugurale del Simposio. Un evento, ha precisato, che “non vuole essere solo una celebrazione, ma un’occasione per porsi di fronte alle sfide attuali e future”.

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