Stati Uniti: New York, presentata legge su suicidio assistito. I vescovi, “illogica e imperfetta”

(da New York) Si chiama “Death with dignity – Morte con dignità”, il nuovo disegno di legge presentato dallo stato di New York che autorizza i medici a prescrivere una dose letale di pillole ai pazienti in stato terminale, o con disabilità che vogliono porre fine alla loro vita. “Una legge illogica e imperfetta”, l’ha definita la conferenza dei vescovi dello stato New York che chiama i legislatori ad essere coerenti anche nelle loro politiche sanitarie. “È illogico per lo stato promuovere o facilitare il suicidio per un gruppo di persone con una malattia terminale e una prognosi specifica e nello stesso tempo spendere enormi risorse per combatterlo e prevenirlo in altre circostanze, dove il suicidio è tra le più gravi preoccupazioni per la salute pubblica”, spiegano i presuli. I vescovi, poi, puntano il dito sulle zone d’ombra della legge che non da garanzie contro la coercizione e l’abuso di questi farmaci letali, una volta entrati in possesso del paziente, che potrebbe usarli anche dopo parecchi mesi dalla consegna o sarebbe obbligato ad assumerli da chi fatica ad assisterli. Le proposte di legge vengono presentate al pubblico come esercizio dell’autodeterminazione del paziente, ma in realtà non prevedono screening, test o trattamenti per la depressione clinica, patologia che di fatto non consente una libera scelta alla persona. Inoltre le norme trasformerebbero i medici da guaritori in killer e verrebbe meno un patto di fiducia con il paziente, che potrebbe essere condotto alla morte anche per una errata diagnosi di malattia terminale. La legge in discussione inoltre evidenzia il divario sociale nell’accesso alle cure: anziani malati e minoranze che non possono permettersi le spese sanitarie per una malattie terminale sarebbero tra i primi pazienti; mentre non aver messo il limite della residenza nell’accesso ai farmaci letali potrebbe aprire le porte ad un turismo della morte, dove tanti visitatori fuori dallo stato potrebbero scegliere le cliniche di New York per porre fine alla loro vita. I vescovi, non si limitano alla denuncia, ma chiedono un investimento in cure palliative e una facilità di accesso, una maggiore formazione dei medici nel trattamento del dolore e piani d’assistenza nella depressione: tutte azioni che eliminerebbero le richieste di suicidio tra malati e morenti.

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