Hospice Villa Speranza: Report d’impatto 2018, familiari di pazienti soddisfatti per cura e assistenza malati, supporto psicologico e pratico, relazioni umane

Supporto psicologico e pratico, relazione umana, profonda fiducia: sono le percezioni positive suscitate nei familiari che hanno un proprio caro assistito a Roma presso l’Hospice Villa Speranza di Gemelli Medical Center (Gmc), che fa capo all’Università Cattolica del Sacro Cuore. È quanto emerge dal Report di impatto 2018 di Gmc, primo esempio italiano di società benefit in ambito socio sanitario, elaborato con il contributo scientifico dell’Alta scuola impresa e società (Altis) dell’Università Cattolica, campus di Milano, e presentato oggi nella sede di Roma, in occasione del convegno “Un impegno concreto per il bene comune”. Positivo il il feedback dei familiari sia per quanto riguarda l’assistenza domiciliare (67%)  sia per quella residenziale (41%). Le famiglie che usufruiscono del servizio residenziale dell’Hospice attribuiscono molto valore alla possibilità di affidare con fiducia i propri cari al personale avendo l’opportunità di conciliare la cura dei congiunti ricoverati con la propria vita lavorativa (38%) e sociale (30%); per i familiari assistiti presso le abitazioni, risulta molto importante il ruolo degli operatori dell’Hospice, il loro supporto psicologico e la relazione umana (39%) che ricevono. Fondamentale anche la dimensione emotiva: l’assistenza ricevuta aiuta i familiari a dare un senso al dolore che si trovano a vivere (60% dei familiari di assistiti residenziali e il 77% dei familiari degli assistiti domiciliari). Importante, inoltre, l’impegno a garantire al paziente in progressione di malattia, oltre alle cure, il rispetto della dignità e il supporto religioso e spirituale, sancito dalla redazione del “Manifesto interreligioso dei diritti nei percorsi di fine vita”. Il progetto, promosso da Gmc insieme ad Asl Roma 1 e Tavolo interreligioso di Roma, con i rappresentanti delle principali confessioni religiose presenti sul territorio, ha l’obiettivo di creare un percorso che porti a impegni concreti nella definizione dei diritti di chi si trova nella fase finale della vita in strutture sanitarie.

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