Catalogna: abate di Montserrat chiede rilascio dei prigionieri e avvio di un dialogo “costruttivo, aperto e sincero”. “La violenza non aiuta a costruire”

Il rilascio dei prigionieri “il più presto possibile”, l’avvio di un “dialogo costruttivo, aperto e sincero”, lo stop ad ogni comportamento violento. È quanto chiede l’abate di Montserrat, padre Josep Maria Soler, in una nota pubblicata mentre la Regione catalana è ripiombata nella violenza. È di 80 feriti, tra cui 46 poliziotti, il bilancio degli scontri avvenuti in Catalogna nella notte tra mercoledì e giovedì, la più violenta da quando sono cominciate le proteste per i leader separatisti condannati. Arrestate 33 persone. In mattinata i dimostranti hanno bloccato numerose strade in tutta la Catalogna, inclusa l’autostrada verso la Francia. Le proteste sono cominciate subito dopo la sentenza della Corte Suprema di Spagna che ha comminato pene dai 9 ai 13 anni di carcere ai 12 leader indipendentisti catalani, colpevoli, secondo i giudici, di “sedizione” e “appropriazione indebita”. “Mi dispiace che si sia arrivati alla via giudiziaria per una questione che avrebbe dovuto essere risolta per via politica”, esordisce l’abate di Montserrat. “Esprimo il mio dolore per i prigionieri e le loro famiglie e desidero che si possa lavorare affinché siano rimessi in libertà il più presto possibile. Ciò semplificherebbe la ricerca di modi per uscire dal problema”. Soler invita poi le parti al dialogo. “Desidero che sia possibile instaurare, al più presto, un dialogo costruttivo, sincero e aperto, come spesso abbiamo chiesto a Montserrat. A tutti chiediamo comportamenti civili e non violenti” perché la violenza “non aiuta a costruire”.

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