Ecuador: vescovi invitano a combattere razzismo e xenofobia dopo episodi di violenza contro migranti venezuelani

Di fronte agli episodi di violenza che si sono verificati negli ultimi giorni in Ecuador verso i migranti venezuelani (anche in seguito a un femminicidio commesso da un venezuelano), la Presidenza della Conferenza episcopale ecuadoriana (Cee) è intervenuta ieri con un comunicato presentato nel corso di una conferenza stampa. “Ci rivolgiamo a tutti voi – si legge nella nota – ricordando che è nostro dovere accogliere qualsiasi persona che si trovi in situazione di necessità, e tra queste i migranti. Vi esortiamo a combattere il razzismo e la xenofobia”. Al tempo stesso, “la richiesta ai nostri fratelli migranti è di rispettare le leggi e le usanze culturali che sono espressioni vive del paese che li accoglie”.
Per la Presidenza della Cee i fenomeni migratori sono ormai diventati di portata globale e portano a “sfide che la Chiesa non può dimenticare”. Nella nota si ricordano le situazioni di coloro che sono senza documenti, deportati forzatamente, rifugiati e richiedenti asilo, vittime dei trafficanti, “in maggioranza donne e bambini”.
Certo, avvertono i vescovi, “sempre la solidarietà risulterà difficile, in modo speciale se la guardiamo sulla scorta degli ultimi avvenimenti vissuti nel nostro Paese”, tuttavia “abbiamo bisogno di maggiore formazione e di spogliarci di quelle disposizioni d’animo che generano violenza tra gli uomini”. Da qui l’invito rivolto ai genitori e agli educatori a combattere “razzismo e xenofobia e a trasmettere i valori del rispetto per la vita in tutte le sue tappe e manifestazioni”. Solo così, in Ecuador, si potrà passare “dalla semplice tolleranza verso gli altri a un reale rispetto delle differenze e, così, trasformare l’egoismo in generosità, il timore in apertura, il rifiuto in solidarietà”.

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