Siria: Save the Children, “a Idlib a rischio oltre 11mila bambini a causa delle inondazioni nei campi per sfollati”

Le recenti inondazioni stanno mettendo a rischio la vita di oltre 11.000 bambini, che si trovano in condizioni disperate nei campi per sfollati a Idlib, in Siria. A lanciare l’allarme è Save the Children. Nella regione a nord-ovest della Siria, vivono attualmente almeno 1,5 milioni di sfollati, di cui si stima che più della metà siano bambini. L’intensificarsi, nelle ultime settimane, delle violenze tra i gruppi armati nell’area sta ritardando in alcune zone l’arrivo degli aiuti umanitari, tra cui le distribuzioni di tende e coperte alle famiglie rimaste senza rifugio ed esposte alle temperature gelide. I casi di malattie sono segnalati in aumento. Nelle aree maggiormente colpite, le famiglie sono tagliate fuori dal mondo esterno, impossibilitate a lasciare i campi per accedere alle strutture sanitarie e in alcune aree anche le scuole sono state chiuse. Negli anni scorsi si sono registrati casi di bambini molto piccoli che sono morti a causa del freddo e quest’inverno i rischi risultano essere ancora più alti, a causa della scarsità di ripari, coperte e scorte di combustibile. Una nuova escalation del conflitto a Idlib, spiega inoltre Save the Children, potrebbe causare la fuga di almeno 700.000 persone. “Le condizioni nei campi e negli insediamenti dove vivono i bambini sfollati sono disperate e le famiglie stanno soffrendo a causa delle bassissime temperature e hanno poco o nulla per proteggersi – afferma Sonia Khush, coordinatrice per l’associazione degli interventi di emergenza in Siria -. I rischi maggiori sono soprattutto per i bambini più piccoli e per quelli malnutriti, che questo clima rende ancora più vulnerabili alle malattie. Nelle strutture sanitarie che supportiamo nella zona, vediamo spesso casi di malattie che trovano terreno fertile nei contesti insalubri e affollati, come infezioni alle orecchie, agli occhi e alle vie respiratorie. Comuni anche i casi di anemia, a causa del mancato accesso a cibo nutriente per donne e bambini”. Anche nel vicino Libano, i rifugiati siriani stanno facendo i conti con le temperature gelide e la prima forte nevicata dell’anno. Inoltre, almeno 66 insediamenti informali sono stati completamente allagati e circa 50.000 persone che vivono in questi contesti potrebbero ulteriormente subirne le conseguenze.

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