Nigeria nord-orientale: Eguluiz (Msf), “emergenza è tutt’altro che finita, non sospendere gli aiuti umanitari”

“L’emergenza nella Nigeria nord-orientale è tutt’altro che finita. Non è il momento di ridurre gli aiuti umanitari di emergenza nel Borno”. Lo afferma Luis Eguiluz, capomissione di Medici senza frontiere in Nigeria. “I dati nutrizionali raccolti a Bama nel settembre scorso – afferma – non sono molto diversi, se non addirittura peggiori, rispetto a quelli di alcuni anni fa quando la critica situazione nutrizionale del Borno divenne di dominio pubblico. Le persone dipendono fortemente dagli aiuti esterni per sopravvivere e attualmente questi bisogni fondamentali rimangono insoddisfatti. La popolazione soffre quotidianamente delle conseguenze del conflitto in corso ed è vitale che venga almeno assicurata un’assistenza di base, specialmente nelle aree fuori da Maiduguri”. Uno studio epidemiologico condotto da Msf nel settembre 2018 mostra come l’8,2% dei bambini arrivati a Bama dal maggio 2018 soffre di malnutrizione severa acuta e al 20,4% è stato riscontrato un tasso di malnutrizione globale (indicatore che comprende la malnutrizione acuta grave e quella moderata), cifre molto al di sopra della soglia di emergenza. Questi tassi allarmanti riflettono molto probabilmente le disperate condizioni di vita e gli importanti bisogni delle persone che vivono in aree insicure inaccessibili alle organizzazioni umanitarie. Drammatica la testimonianza di Maryam Sofo, una vedova di 80 anni, che vive in un campo per sfollati a Bama: “Sono arrivata 20 giorni fa, subito dopo la distribuzione mensile di cibo e di generi di prima necessità soccorso. E così da quando sono arrivata qui non ho ancora ricevuto niente. Non ho cibo, nessuna coperta, nessuna tanica per raccogliere acqua, nessuna stuoia su cui dormire. Tutto quello che ho sono i vestiti che indosso”.

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