Athletica Vaticana: card. Ravasi, “sport è radicato nell’essere umano, ne riflette grandezza e miseria”. Atleti “modelli per i giovani”. No a “degenerazioni”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Lo sport autentico fa parte di una delle componenti radicali dell’essere umano, ossia il gioco, qualcosa che si fa per libertà, gratuità, non condizionati da vincoli immediati. E’ qualcosa che dà valore alla bellezza”. Ecco perché “nella storia la cultura ha sempre avuto uno stretto collegamento con lo sport”. Lo sostiene il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, intervenuto oggi alla presentazione, nella sala stampa della Santa Sede, di Athletica Vaticana, la prima associazione sportiva costituita in Vaticano, e dell’intesa bilaterale con il Comitato olimpico nazionale italiano (Coni). E quella odierna è stata anche la prima conferenza stampa del 2019, moderata dal neodirettore della sala stampa Alessandro Gisotti. “Ma lo sport ha anche un legame con la religione; anch’essa ha alla base il gratuito”, osserva ancora il porporato richiamando Paolo come “ideale patrono degli sportivi” per il frequente impiego di metafore e linguaggio sportivi nei sui scritti. Sul binomio sport ed etica il cardinale invita a riflettere sul termine “atletica”. Significativo, spiega, che alla radice del termine ci sia il concetto della gara per raggiungere una meta. Atletica dunque anche “come compito da espletare” e aggiunge: “E’ triste vedere come all’interno dello sport si assista a spettacoli squallidi come quelli di questi giorni: violenza e razzismo negli stadi, corruzione, doping che denotano come il peccato e la degenerazione trovino in un linguaggio che è il vero esperanto dell’umanità la loro rappresentazione più truce che vogliamo combattere”. Sport e musica: per Ravasi due “linguaggi dominanti universali” per i giovani che “riflettono al tempo stesso la grandezza e la miseria dell’umanità”. Atleti, cantanti e musicisti sono figure di riferimento per loro. Di qui un monito: “Attenzione a non concedere scusanti a certe degenerazioni. Occorre reagire con fermezza e correggere le storture”.

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