Venezuela: mons. Azuaje (presidente vescovi), “il popolo si sta svegliando a poco a poco”

Il popolo venezuelano “inizia a parlare”, e ogni giorno sempre di più “alza la sua voce”. È “l’altro Venezuela che si sta svegliando poco a poco”. È uno dei passaggi pronunciati il 7 luglio nell’intervento di apertura dell’assemblea plenaria della Conferenza episcopale venezuelana (Cev) dal presidente, mons. José Luis Azuaje Ayala, arcivescovo eletto di Maracaibo. Come consuetudine, la relazione del presidente della Cev ha dapprima rivolto lo sguardo alla realtà ecclesiale, non solo del Paese (tra i temi toccati l’imminente visita ad limina dei vescovi venezuelani in Vaticano), e si è incentrata nella seconda parte sulla realtà sociale. Mons. Azuaje ha ribadito la preoccupazione della Chiesa venezuelana per la situazione politica ed economica che sta vivendo il Paese, dopo le elezioni presidenziali – la cui legittimità è stata contestata da gran parte della comunità internazionale – e la conferma alla presidenza di Nicolás Maduro: “In seguito a elezioni presidenziali che hanno suscitato più dubbi che certezze, nella situazione in cui si trova il Paese, il popolo si fa alcune domande: e ora cosa facciamo? Qual è la strada da prendere? E spesso sentiamo fare questa affermazione: viviamo senza speranza in una situazione ingiusta che ci affoga”. In tale contesto mons. Azuaje ha citato una frase di Giovanni Paolo II sul potere di Dio nonostante la debolezza della croce, e ha aggiunto: “L’amore vince sempre, quell’amore che sta inchiodato nella croce e nei crocifissi che sta causando questa perversa ideologia che è al tempo stesso sistema di governo. Però di fronte a tutto ciò dobbiamo ricordare che l’amore vince sempre, e ha vinto a partire dalla croce e dai crocifissi”.
Quindi, ha aggiunto, “come cittadino mi metto a pensare alle opportunità di sviluppo che sono state perse in questo Paese da un lato di fronte al radicarsi di un modello politico totalitario” che ha generato “povertà nel popolo”; e dall’altro di fronte a “un’opposizione frammentata, caratterizzata da progetti individuali che puntano alla conquista del potere senza un progetto complessivo per il Paese”. Tuttavia, si colgono appunto i segnali di un risveglio popolare, da parte della “maggioranza che si è sentita ingannata, ma che ogni giorno diventa più cosciente della sua situazione e più solidale”. Mons. Azuaje ha spiegato che “è fondamentale ricostruire la società civile e il suo ruolo di guida, non solo a partire da vertici, ma soprattutto dalle basi della società”.

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