Focolari: Manila, concluso il Genfest con 6mila giovani. Voce (presidente), “accogliere ogni diversità”

Si è conclusa a Manila l’undicesima edizione del Genfest, dove 6.000 giovani dei Focolari di oltre cento Paesi del mondo hanno lanciato il progetto “Pathways to Fraternity”. Si tratta di “percorsi e azioni che puntano ad avvicinare persone e popoli, costruendo rapporti di fraternità” nei campi dell’economia, della giustizia, della politica, dell’ambiente, del dialogo interculturale e interreligioso da avviare in tutto il mondo. “In epoca di migrazioni crescenti e di nazionalismi che avanzano, come reazione a una globalizzazione esclusivamente economica che trascura le diversità delle singole culture e religioni, – riassume Maria Voce, presidente dei Focolari – il Genfest propone ai giovani un cambio di prospettiva: non fermarsi al di qua dei muri personali, sociali e politici, ma accogliere senza timori e pregiudizi ogni tipo di diversità”. Nei prossimi anni, dunque, i giovani dei Focolari saranno impegnati a dar vita ad una serie di attività, mirate a radicare nei propri ambienti e Paesi mentalità e prassi di pace e solidarietà. I progetti sono stati presentati nelle sedi della Fao e dell’Unesco a Manila. Protagoniste dell’iniziativa, le storie dei ragazzi, che vivono il dramma della migrazione e della segregazione nella quotidianità. Ma ci sono Egide e Jean Paul, uno ruandese e l’altro burundese, che si sono conosciuti in una circostanza drammatica. A una fermata dell’autobus Jean Paul è stato aggredito e ridotto in fin di vita. Egide l’ha salvato, assistendolo per mesi. “Un gesto straordinario se si pensa alla ferita mai rimarginata per il conflitto recente tra i loro Paesi”.

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