Carlo Vanzina: Giraldi (Cnvf), “maestro della commedia all’italiana, con il fratello, sulle orme di Steno”

“Ci lascia la metà della coppia di autori, i fratelli Vanzina, che ha firmato la commedia italiana degli ultimi 40 anni, raccogliendo l’eredità cinematografica del padre Steno e sapendo anche innovare il genere con intelligenza e giusta provocazione”. Così Massimo Giraldi, presidente della Commissione nazionale valutazione film (Cnvf) della Cei, commenta al Sir la morte del regista e sceneggiatore Carlo Vanzina.
Classe 1951, Vanzina è morto ieri a Roma, dopo una lunga malattia. Ricca la carriera cinematografica – 42 anni di attività e oltre 50 film – condivisa con il fratello maggiore Enrico, entrambi figli del celebre regista della commedia italiana Stefano Vanzina, in arte Steno.
“Mentre Enrico aveva trovato il suo specifico nella sceneggiatura, con la scrittura dei copioni cinematografici – ricorda Giraldi –, Carlo sedeva dietro alla macchina da presa, dopo una formazione non solo con il padre ma anche con Mario Monicelli, altra grande colonna della commedia italiana”.
Dopo l’esordio con “Luna di miele in tre” nel 1976, prosegue Giraldi, “Carlo ed Enrico hanno firmato titoli di grande richiamo, istantanee di un’Italia in cambiamento”. Sono da ricordare degli Ottanta “Sapore di mare” (1983), “Vacanze di Natale” (1983) e “Yuppies” (1986), diventati nel corso dei decenni dei piccoli cult.
Ai fratelli Vanzina va riconosciuta inoltre la paternità artistica dei “cinepanettoni” con la coppia formata da Massimo Boldi e Christian De Sica, racconti sopra le righe di un’Italia in cerca (un po’ impacciata) del benessere, dopo la spinta del boom economico. “Forzando un po’ la mano – sottolinea il presidente Cnvf -, i Vanzina con i cinepanettoni ci hanno aiutato a ridere delle nostre manie e difetti, regalandoci spensieratezza. La loro comicità è sempre stata spigliata, ma mai eccessivamente sregolata”.
Tanti i titoli realizzati negli anni Novanta e Duemila, tra i quali si ricordano “Febbre da cavallo. La mandrakata” (2002), omaggio al film cult del padre Steno, così come “Un’estate al mare” (2008), “Mai Stati Uniti” (2013), “Un matrimonio da favola”(2014) sino all’ultimo “Caccia al tesoro” (2017). “Carlo ed Enrico hanno lavorato praticamente con tutto il cinema italiano, con tutti gli attori”, rimarca Giraldi, ricordando “i sodalizi con Gigi Proietti, Diego Abatantuono, Renato Pozzetto, Paolo Villaggio, Boldi-De Sica, Enrico Montesano, Ricky Memphis, Ambra Angiolini, Serena Rossi sino a Vincenzo Salemme, interprete dell’ultimo film”.
Giraldi dedica, infine, un “pensiero alla famiglia di Carlo, in particolare a Enrico”: “Trovi la forza di continuare a regalare al pubblico nuove risate, nel ricordo anche del fratello Carlo”.

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