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Incontro Bari: card. Koch, “non è possibile immaginare un Medio Oriente senza cristiani”

“I cristiani rimarranno nella regione solo se la pace sarà ristabilita”; “non è possibile immaginare un Medio Oriente senza cristiani”; è necessario “proteggere i diritti di ogni persona e di ogni minoranza” e “proseguire il dialogo interreligioso”. Su queste quattro “convinzioni” i Capi delle Chiese e delle comunità cristiane del Medio Oriente rifletteranno a Bari, dove il prossimo 7 luglio Papa Francesco li ha convocati per una Giornata di preghiera per la pace. Ad elencarle è stato il card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, presentando l’iniziativa in Sala Stampa vaticana. Il Medio Oriente, terra delle origini del cristianeismo – ha detto Koch – “è anche una delle regioni del mondo in cui la situazione dei cristiani è più precaria. A causa di guerre e di persecuzioni, molte famiglie abbandonano la loro patria storica alla ricerca di sicurezza e di un futuro migliore. La percentuale dei cristiani nel Medio Oriente è diminuita drasticamente nell’arco di un secolo: mentre rappresentavano il 20% della popolazione del Medio Oriente prima della prima guerra mondiale, ora sono solo il 4%”.

“Dall’inizio della crisi – ha detto – la Chiesa cattolica ha instancabilmente chiesto il ripristino della pace, soprattutto attraverso la ricerca di una soluzione politica. Questa chiamata ha preso anche la forma della preghiera e del digiuno”. Riguardo al secondo principio, e cioè che non è possibile immaginare un Medio Oriente senza cristiani, il cardinale ha spiegato: “Questo non solo per ragioni religiose, ma anche per ragioni politiche e sociali, perché i cristiani sono un elemento essenziale di equilibrio della regione”. Ma ciò implica – ed è il terzo punto sollevato da Koch – “il rispetto per la libertà religiosa e l’uguaglianza davanti alla legge, basato sul principio di cittadinanza a prescindere dall’origine etnica o dalla religione. È stato ripetutamente sottolineato dalla Chiesa cattolica come principio fondamentale per la realizzazione e per il mantenimento di una coesistenza pacifica e fruttuosa tra le varie comunità in Medio Oriente”. Infine, “l’urgente necessità di proseguire il dialogo interreligioso”, sul quale Papa Francesco insiste particolarmente nella sua Lettera ai cristiani in Medio Oriente: “Il dialogo interreligioso – ha scritto il Santo Padre – è tanto più necessario quanto più difficile è la situazione. Non c’è un’altra strada”.

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