Incontro Bari: mons. Cacucci (arcivescovo), “permette di camminare insieme partendo dalla sofferenza comune”

(da Bari) “Il Medio Oriente è la terra di origine del cristianesimo. Occupa per questo motivo un posto unico nel movimento per l’unità dei cristiani. E l’evento che ci apprestiamo a vivere ha un valore di invocazione di pace, di preghiera, di riflessione su questa martoriata regione. Ha un valore ecumenico di grande rilievo perché permette di camminare insieme proprio partendo dalla sofferenza comune”. A dirlo è mons. Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari-Bitonto, nella conferenza stampa di presentazione dell’incontro di Papa Francesco con i capi delle Chiese e delle Comunità cristiane del Medio Oriente, il 7 luglio a Bari. “Dobbiamo considerare la pace come un fattore globale – ha detto mons. Cacucci –. Credo allora che se ci si chiude negli egoismi personali e se si considerano i popoli divisi non si cammina in un percorso di pace comune. Certo i problemi ci sono ma non si tratta di affrontarli con superficialità. Questa visita del Papa sarà allora un momento di ecumenismo di popolo. Il momento della preghiera che ci sarà sulla rotonda del lungomare di Bari ne sarà una grande dimostrazione”. L’incontro del 7 luglio servirà per discutere del Medio Oriente come “un luogo dove le relazioni ecumeniche sono più forti e promettenti, in particolare proprio tra ortodossi e cattolici. E per questo le tre dimensioni principali sono l’ecumenismo della vita, dove i cristiani in Medio Oriente mostrano la via dell’unità ai loro fratelli occidentali, l’ecumenismo di santità, santità della vita quale migliore garanzia dell’unità cristiana, e l’ecumenismo del sangue, quando le difficoltà diventano sofferenza”.

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