Germania: Riemer (Un. Augsburg), “videogiochi sono pieni di riferimenti divini, ma l’elemento sacro non viene profanato”

Nei videogiochi “gli scenari apocalittici e post-apocalittici sono spesso di natura religiosa e offrono anche ampie opportunità di design grafico-drammatico”: lo sostiene Nathanael Riemer, professore di Storia culturale ebraica presso l’Università di Augsburg ed esperto di analisi dei giochi online. In una intervista per il portale della Chiesa tedesca, katholisch.de, Riemer afferma che “i videogiochi sono pieni di riferimenti divini”, anche i giochi d’azzardo online, ma non deve stupire che “Gesù, il profeta Maometto o Zeus, il padre degli dei, appaiano tutti nei videogiochi”: infatti le figure e i rituali delle diverse religioni sono disponibili in giochi per computer molto comuni. Riemer evidenzia che purtroppo gli studiosi hanno poco tempo per giocare e analizzare i nuovi videogiochi, e quelli in cui “si gioca interpretando Dio, gli dei, o si combatte contro di loro” sono molti. Per lo studioso “dove in un gioco sembra esserci poca speranza c’è sempre il giocatore che aziona il super eroe, che deve salvare l’umanità. Compiti come questi rendono il giocatore quasi un messia, le cui azioni possono essere intese come attività religiose. In altri giochi puoi scegliere tra divinità diverse, adorarle, servirle”. Per Riemer “l’elemento sacro non viene profanato, ma è il videogioco che diventa una specie di rituale religioso e può, per così dire, procurare esperienze di trascendenza. Il giocatore esce dalla vita di tutti i giorni in un mondo tutto suo, nel quale compie eroismi e fa miracoli”.

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