Ermanno Olmi: Mattarella, “grave perdita per la cultura italiana. Lascia una eredità unica nella storia della filmografia italiana”

“La morte di Ermanno Olmi, regista, sceneggiatore e scrittore italiano, è una grave perdita per la cultura italiana. Addolorato per la scomparsa del Maestro, desidero inviare alla moglie Loredana e ai figli, sentimenti di cordoglio e di vicinanza”. Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, commentando la morte di Ermanno Olmi, avvenuta nella notte ad Asiago. “Con i suoi lavori – sottolinea il Capo dello Stato –, primo fra tutti il capolavoro assoluto, il pluripremiato ‘L’albero degli zoccoli’ (1978), passando per il ‘Segreto del bosco vecchio’ (1993) e sino all’ultimo suo film ‘Torneranno i prati’, Olmi ha dato voce ad una civiltà contadina risalendo alle proprie origini, privilegiando i sentimenti delle persone semplici, i luoghi in cui la natura incontra l’uomo, con i rapporti che ne derivano”. “Attento ai fenomeni sociali – prosegue Mattarella – Ermanno Olmi seppe descrivere con grande maestria il divenire di una società nuova ai tempi del boom economico, della quale sono testimonianza film come ‘Il posto’ (1961), che illustra il disagio del lavoro nella grande impresa, l’atomismo della città”. Per il presidente della Repubblica, “spaziando tra i generi più diversi, Olmi si concesse con ‘Il mestiere delle armi’ e ‘Cantando dietro i paraventi’, una incursione di grande qualità nei film in costume”. “Grande documentarista, resta esemplare il suo ‘E venne un uomo’ (1965), dedicato a Papa Giovanni XXIII, lascia una eredità unica nella storia della filmografia italiana”.

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