Diocesi: mons. De Donatis (vicario Roma), “chiamati a essere ‘Sindone vivente’ presso i fratelli”

“Per conoscere il Padre, è necessario conoscere il Figlio: noi diventiamo quello che contempliamo e come cristiani siamo chiamati a essere ‘Sindone vivente’ presso i fratelli, portando in noi i segni della morte e risurrezione di Gesù”. Lo ha detto mons. Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, nell’omelia della messa celebrata nei giorni scorsi a Santa Croce in Gerusalemme, nella festa liturgica della Sindone. L’arcivescovo ha ribadito – come segnala Romasette.it, testata online della diocesi di Roma – l’importanza “della contemplazione del volto di Cristo” e ha affermato che “attua nell’uomo la vera conversione, quella che ci consente di sperimentare e vivere a pieno la Grazia facendola abitare nella nostra mente, sentendola scaldarci il cuore e tramutandola in gesti concreti”. “Solo lasciandoci illuminare e attrarre, come hanno fatto i santi, dal volto luminoso di Dio – ha aggiunto l’arcivescovo – potremo vivere i fenomeni mistici ordinari”, cioè quelle esperienze di vita quotidiana che “rivelano e testimoniano la nostra partecipazione alla vita del Risorto”. Poi, mons. De Donatis ha evidenziato che “quando, imitando Cristo, adottiamo un atteggiamento umile e disinteressato, senza voler contare solo egoisticamente sulle nostre forze ed esigenze, sperimentiamo la potenza della Parola del Padre”. Un’esperienza che si verifica anche quando “senza averne umanamente la forza si resta in preghiera per ore, quando si piange di gioia di fronte allo spettacolo della Creazione, ogni volta che si perdona senza covare più rabbia e si riesce ad amare chi ci mette alla prova. Quando, ancora, si gode di un sonno profondo nonostante le tribolazioni, si perde la paura della malattia o si muore senza dolore e angoscia”.

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