Commissione Ue: filiera alimentare, proposta legislativa per vietare le pratiche commerciali sleali

(Bruxelles) “Nella filiera alimentare vi sono squilibri nel potere contrattuale. Con la proposta odierna la Commissione intende combattere con fermezza le pratiche commerciali sleali che compromettono la vitalità economica degli operatori”: Jyrki Katainen, vicepresidente dell’esecutivo e commissario responsabile per la competitività, spiega così l’iniziativa della Commissione, che in pratica propone di “vietare le pratiche commerciali sleali più dannose nella filiera alimentare per garantire un trattamento più equo alle piccole e medie imprese agroalimentari”. I piccoli operatori della filiera alimentare, compresi gli agricoltori, sono ritenuti “vulnerabili di fronte alle pratiche commerciali sleali applicate dai partner nella filiera. Spesso non dispongono di potere contrattuale né di alternative per far arrivare i loro prodotti ai consumatori”. Tali pratiche commerciali sleali da vietare sono “i pagamenti tardivi per i prodotti alimentari deperibili, la cancellazione degli ordini all’ultimo minuto, le modifiche unilaterali o retroattive ai contratti e l’obbligo imposto al fornitore di pagare per gli sprechi”. Altre pratiche saranno autorizzate “solo se soggette a un accordo iniziale tra le parti chiaro e privo di ambiguità: l’acquirente restituisce a un fornitore i prodotti alimentari invenduti; l’acquirente impone al fornitore un pagamento per garantire o mantenere un accordo di fornitura relativo a prodotti alimentari; il fornitore è tenuto a sostenere i costi legati alla promozione o al marketing dei prodotti alimentari venduti dall’acquirente”.
La proposta della Commissione impone agli Stati membri di designare un’autorità pubblica responsabile di garantire l’applicazione delle nuove norme. Le misure proposte integrano, come chiarisce la stessa Commissione Ue, quelle esistenti negli Stati membri e il codice di condotta volontario della Supply Chain Initiative. Gli Stati membri possono adottare le ulteriori misure ritenute utili. La proposta della Commissione, relativa a un atto legislativo europeo (direttiva), sarà trasmessa, unitamente a una valutazione d’impatto, ai due colegislatori: il Parlamento europeo e il Consiglio, in cui sono rappresentati i governi degli Stati membri.

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