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Referendum aborto Irlanda: mons. Duffy (Ardagh e Clonmacnois), “pregare perché il Paese scelga la vita”

A due giorni dal voto avvenuto al Dáil, la camera bassa del Parlamento irlandese il 21 marzo scorso, che ha approvato la convocazione del referendum sull’aborto, anche il vescovo Francis Duffy di Ardagh e Clonmacnois ha preso posizione riguardo la proposta di rimuovere dalla Costituzione l’ottavo emendamento che riconosce il diritto alla vita del nascituro, proibendo di fatto l’aborto. Il voto al Seanad, il Senato, sarà l’ultimo passo verso il referendum. Il vescovo ribadisce la posizione della Chiesa cattolica, ma anche “delle persone di fedi diverse e di coloro che considerano la tutela della vita come una questione di diritti umani fondamentali”: “La vita umana è sacra e inizia al momento del concepimento”. L’aborto non è mai accettabile nemmeno se mosso da compassione, poiché “toglie direttamente e intenzionalmente la vita”. Infatti “la vera compassione non pone scelte, sostiene la vita”. Se è richiesto un intervento medio per “salvare la vita della madre” con l’inevitabile conseguenza della morte del nascituro “non si tratta di aborto, perché l’intenzione dell’intervento medico non era diretta a uccidere il nascituro”, chiarisce il vescovo, che indica nelle strutture di accompagnamento per le donne incinte la risposta alternativa all’aborto. “Anche il bimbo concepito da una violenza è una persona” e quindi ha il diritto di vivere, e la madre di ricevere “amore, accompagnamento e sostegno”. “V’invito a pregare perché l’Irlanda scelga la vita”, conclude il Vescovo.

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