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“Avvenire” apre la sua prima pagina con il primo giorno della XVIII legislatura, segnato dalla mossa di Salvini che ha spaccato, per ora, il centrodestra durante la votazione per i presidenti delle due Camere. L’editoriale è di padre Giulio Albanese: “Fare memoria della missione, alla luce del magistero di papa Francesco, significa innanzitutto e soprattutto ricordare il sacrificio di chi ha dato la vita per la causa del Regno. Ecco perché quello che celebriamo oggi è un atto dovuto. E ha una duplice valenza, laica e religiosa, che siamo invitati a compierlo nel giorno in cui ricorre la commemorazione della morte violenta di Óscar Arnulfo Romero y Galdámez, arcivescovo di San Salvador. In questo dies natalis di monsignor Romero cade, infatti, la Giornata internazionale per il diritto alla verità sulle gravi violazioni dei diritti umani e per la dignità delle vittime, proclamata dalle Nazioni Unite. Contemporaneamente, già da molti anni, in questo stesso 24 marzo siamo chiamati a celebrare i missionari martiri”. La fotocronaca è per il caso dell’Ilva: la Corte costituzionale ha stabilito che era illegittimo il decreto del 2015 che consentiva la riapertura dell’acciaieria, poiché non si considerava a sufficienza la sicurezza degli operai. Il titolo di taglio va all’arresto di “scafisti” italiani che trasportavano migranti dalla Tunisia alla Sicilia. Spazio anche per l’attacco terroristico in Francia. Tra i “temi di Avvenire”, un reportage dal Malawi di Francesco Gesualdi e un commento di Maurizio Patriciello sull’ultimo femminicidio a Napoli.