Politica: Istituto Toniolo, “il 53% dei giovani boccia quella attuale, ma per il 74% è possibile migliorarla con impegno in prima persona”

Più della metà dei giovani italiani (53%) boccia la politica italiana attuale perché sentita lontana, non in grado di mettersi in piena sintonia con le nuove generazioni e poco efficace nell’affrontare i temi che li riguardano. Ma se la politica italiana offrisse vero spazio di partecipazione e azione per giovani che vogliono impegnarsi, il giudizio migliorerebbe decisamente raggiungendo il 74,3% di visione positiva. È quanto emerge da un’indagine promossa dall’Istituto Toniolo nell’ambito del Rapporto Giovani e realizzata da Ipsos dall’1 al 9 febbraio su un campione rappresentativo di 2.225 residenti italiani tra i 20 e i 35 anni in collaborazione con Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo. Dall’analisi delle risposte risultano rilevanti differenze per titolo di studio e in particolare rispetto alle condizioni in cui i giovani si trovano. Gli studenti, non ancora confrontati con le difficoltà del mondo del lavoro e con aspettative ancora alte sul proprio futuro, tendono ad avere giudizi molto più favorevoli (voto positivo per circa il 60%, anche se solo 1 su 5 promuove con voti elevati). Chi ha un lavoro (spesso non del tutto coerente con la propria formazione e con retribuzioni medio-basse) è molto più critico (i voti positivi scendono al 46% circa). I neet (chi non studia e non trova lavoro) sono i più severi: solo il 36% promuove la politica italiana attuale. Per oltre il 40% è da bocciare senza appello.
Rispetto al valore e alla funzione della politica in sé, solo il 7,8% degli intervistati la considera totalmente inutile, irrimediabilmente pensata come esercizio del potere e non a favore del bene comune. Il 21,5% non è del tutto negativo, ma è poco convinto sulla possibilità che possa migliorare il Paese. Prevale in ogni caso chi considera la politica potenzialmente uno strumento utile (49,8%) a cui si aggiunge oltre uno su cinque (20,9%) ne è pienamente convinto.

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