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Slovacchia: il brutale assassinio di Jan Kuciak e della sua fidanzata ha scosso i pilastri del giornalismo investigativo

Il brutale assassinio del giornalista Jan Kuciak e della sua fidanzata, Martina Kusnirova, ha scosso i pilastri del giornalismo investigativo in Slovacchia. La coppia è stata freddata a colpi di pistola nella propria abitazione a Velka Maca la scorsa settimana, e molti giornalisti e analisti non hanno dubbi sul fatto che l’omicidio sia legato ai lavori di inchiesta svolti da Kuciak, come anche suggerito dal capo della polizia, Tibor Gaspar. Le sue inchieste si concentravano soprattutto su casi di frode fiscale e nelle sue pubblicazioni venivano spesso inclusi nomi di persone molto influenti a livello sociale, economico e politico. Una pista porta addirittura alla presenza della mafia italiana nella regione orientale della Slovacchia. Che all’origine dell’omicidio vi sia proprio la mafia è l’ipotesi avanzata anche dal giornalista investigativo Tom Nicholson che ha lavorato su argomenti simili a quelli di Kuciak e ha confermato che le attività della ‘ndrangheta sono state al centro dell’attenzione di Kuciak negli ultimi mesi: “È possibile che sia stata la mafia a rubare i soldi dei fondi europei, rispedendoli in Italia”. Nicholson suggerisce che tale gruppo ha operato nella zona di Michalovce e Trebisov, ottenendo milioni di euro da attività fittizie nel settore agricolo.
L’ex capo della polizia investigativa, Jaroslav Ivor, attira l’attenzione sul fatto che l’omicidio è stato portato a termine in modo molto preciso – un solo colpo di pistola per ciascuna delle vittime -, il che avvalorerebbe l’ipotesi del tiratore professionista e dell’omicidio intenzionale. Vicino ai corpi sono stati rinvenuti dei proiettili che potrebbero essere visti come un avvertimento per chiunque volesse portare avanti le indagini del giornalista assassinato. Una squadra speciale di esperti è stata istituita per indagare sul delitto e il governo slovacco offre un milione di euro per eventuali informazioni che potrebbero portare alla soluzione del caso. Se il movente dell’omicidio è legato al lavoro di Kuciak, “probabilmente lo stesso aveva scoperto qualcosa di veramente grande”, afferma Milano Zitny, analista di sicurezza. E il fatto che sia stato assassinato “ha sprofondato nel buio più assoluto non soltanto i cittadini e il mondo intero, ma anche i giornalisti. Lo Stato dovrebbe adottare misure immediate per garantire la loro protezione”, aggiunge l’analista Juraj Zabojnik. Secondo Frantisek Mucka, ex editorialista di un quotidiano nazionale e attuale capo redattore del portale internet Postoj.sk, il lavoro del giovane reporter del portale Aktuality.sk era l’esempio di uno “stile innovativo di giornalismo”. Otteneva le informazioni attraverso un’indagine molto approfondita di fonti pubbliche, e in esse era in grado di scovare le tracce lasciate dalla criminalità organizzata, ricostruendo i fatti e sfidando i colpevoli. “Il suo lavoro ha evidenziato come fosse frequente la connessione tra criminalità organizzata e politica”, scrive Mucka, parlando di Jan Kuciak come di un giornalista coraggioso e creativo che non aveva assolutamente paura di rivelare gli intrighi delle persone più influenti e potenti.
Il capo della polizia ha confermato che si garantirà protezione a diversi giornalisti senza specificare altri dettagli. La polizia collaborerà con la redazione per cui aveva lavorato Kuciak al fine di concentrare le indagini sulla ricerca delle cause che potrebbero aver condotto al suo omicidio.

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