Diocesi: mons. Gianotti (Crema) dopo la visita in Uruguay, “la mancanza di mezzi si tocca con mano, ma abbiamo visto una Chiesa che complessivamente lavora”

“La mancanza di mezzi si tocca con mano. Nonostante ciò abbiamo visto una Chiesa che complessivamente lavora, che cerca di darsi da fare, ci sono anche dei laici che si impegnano. Non è certo una Chiesa ferma e priva di iniziativa”. Così il vescovo di Crema, mons. Daniele Gianotti, sintetizza la realtà ecclesiale uruguaiana che ha conosciuto nel viaggio pastorale che ha compiuto, con una delegazione cremasca, nelle scorse settimane. In un’intervista pubblicata dal settimanale diocesano cremasco “Il nuovo Torrazzo”, mons. Gianotti racconta dell’“accoglienza molto fraterna e calorosa da parte del vescovo Arturo, dei preti della diocesi e delle comunità incontrate”. Rispetto alla realtà ecclesiale, “la situazione non è proprio come la immaginavo”, rivela il vescovo, aggiungendo che, “se la misuriamo dal punto di vista della partecipazione abituale alla messa domenicale, siamo a livelli bassissimi”. Sono attivi il “progetto delle Missioni Popolari nella diocesi di San José” e c’è “attenzione sull’iniziazione cristiana”. Mons. Gianotti ripercorre poi il “bel momento” vissuto nell’incontro con mons. Caceres, vescovo 96enne che “ricordava con una certa fierezza di non aver mai saltato nessuna sessione del Concilio”. Riguardo ai giovani, in Uruguay il lavoro che si porta avanti è “centrato sul tema del senso della vita” perché il Paese “ha il maggior tasso di suicidi dell’intera America Latina” nonostante “dal punto di vista economico e del welfare non è messo male”. Nell’intervista mons. Gianotti parla anche della “collaborazione della nostra Chiesa con quella di San José de Mayo” magari con la possibilità di inviare sacerdoti e laici. Infine, l’idea di collaborare con la diocesi di Lodi per consentire a qualche giovane di vivere “alcune esperienze in Uruguay durante l’estate”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo

Informativa sulla Privacy