Sinodo 2018: Kaladish (Fidae), “a noi adulti il compito di ascoltare i giovani e non lasciarli mai soli”

“Il discorso pronunciato da Papa Francesco al termine del Sinodo dei giovani è, per noi di Fidae, un messaggio ricco di spunti, di suggerimenti, di incoraggiamento per il nostro lavoro quotidiano nella formazione e nell’educazione dei ragazzi che frequentano le scuole federate”. Lo mette in evidenza Virginia Kaladish, presidente della Fidae, che aggiunge: “Lo è ancora di più il documento conclusivo, un testo ampio che affronta ogni aspetto dell’età giovanile e che ai nostri occhi significa che a noi adulti, soprattutto educatori, è dato il compito di ascoltare i giovani, di essere prossimi a loro, di comprenderli e non lasciarli mai soli. Di aiutarli a trovare la strada, a diventare protagonisti della missione evangelizzatrice, ad essere parte attiva della missione della Chiesa, testimoni del Vangelo. Il documento indica per noi educatori delle scuole cattoliche di essere propensi ad accogliere tutti ‘i giovani, indipendentemente dalle loro scelte religiose, provenienza culturale e situazione personale, familiare o sociale’. Una volta di più Papa Francesco, in una visione prospettica complessiva, ci esorta ad essere più attenti e di accompagnare i ragazzi a esprimere la proprie vocazioni ed a sostenerli ad impegnarsi nel mondo”. “Questo atteggiamento verso i giovani è al centro del nostro prossimo congresso di fine novembre, ‘Specchio, specchio delle mie brame… Identità e linguaggi degli alunni del XXI secolo’, un appuntamento in linea con le conclusioni del Sinodo”.

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