Lavoro e giovani: don Bignami (Cei), “investire in comunità che generino lavoro”

Don Bruno Bignami (Foto SIR/Calvarese)

“Il lavoro giovanile è una questione drammatica, soprattutto al Sud”. A farlo notare è stato don Bruno Bignami, direttore dell’Ufficio nazionale della Cei per i problemi sociali e il lavoro, durante la conferenza stampa di presentazione degli atti della Settimana sociale di Cagliari. “A Cagliari abbiamo fatto una mappatura delle aziende che lavorano e che creano lavoro”, ha ricordato il direttore dell’Ufficio Cei a proposito dell’evento di un anno fa, in cui tramite l’iniziativa “Cercatori di lavoro” si sono censite circa 400 aziende che promuovono “buone pratiche” secondo “l’ecologia integrale e sostenibile raccomandata da Papa Francesco nella Laudato si’”. Lungo il corso di quest’anno, l’apposito Comitato Cei si è spostato sul versante della formazione, e “Cercatori di lavoro” è diventato “Cantieri di lavoro”. “Si tratta di un progetto che si sviluppa sul territorio, nelle diocesi – ha spiegato Bignami – attraverso una formazione di accompagnamento, nella consapevolezza che il lavoro deve andare nella direzione della sostenibilità: non solo all’interno di un’economia dei consumi, ma all’interno di un’economia che mette al centro la persona”. Bignami ha fatto riferimento al Progetto Policoro, che la Cei promuove ormai da 23 anni per favorire l’imprenditoria giovanile. Nato al Sud, oggi il Policoro ha l’adesione di 140 diocesi, distribuite in tutto il Paese. “Si lavora sulla formazione dei giovani, perché affianchino altri giovani che vogliono intraprendere lavoro”, ha spiegato il direttore dell’Ufficio Cei: “Il lavoro nasce da una comunità: bisogna investire in comunità che generino lavoro, perché i giovani diventino protagonisti”. Di qui la scelta di investire anche negli oratori, con il progetto “LabOratori”, offrendo forme di formazione al lavoro anche nelle parrocchie, “luoghi di formazione al senso e al valore del lavoro”.

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