Ricerca: Mattarella, “parola che si affianca benissimo a solidarietà”

“Ricerca è una parola che si affianca benissimo a solidarietà. Ricerca e solidarietà insieme esprimono un alto potenziale di forza culturale e morale, che costituisce un patrimonio per l’intera società. Occorre che questa forza diventi ancora più grande e che aiuti il Paese a sentirsi più sicuro, più solidale, più fiducioso”. È l’auspicio espresso questo pomeriggio dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia de “I giorni della Ricerca” ospitata al Quirinale. Per il Capo dello Stato, “anche grazie alla ricerca oggi viviamo più a lungo e meglio delle generazioni che ci hanno preceduto”. “Abbiamo il dovere di accrescere per i nostri figli e nipoti la speranza e le opportunità di vita”, ha ammonito il presidente, convinto che “passare il testimone della speranza non può che essere il desiderio più grande di ogni persona”.
Quando nacque l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, ha ricordato Mattarella, “la mortalità dei tumori al seno era molto elevata. Oggi, grazie ai risultati ottenuti e ai progressi realizzati, la sopravvivenza delle pazienti ha raggiunto l’87% a cinque anni dalla diagnosi. E non si è soltanto ridotta la mortalità: è anche molto migliorato l’impatto delle cure e la qualità della vita delle donne che contrastano la malattia o che da essa sono guarite”.
“Le frontiere della ricerca sul cancro – ha aggiunto il presidente – vengono continuamente superate da tecniche innovative, come quelle che ricorrono ad acquisizioni e terapie sviluppate in diversi campi della medicina. È il caso, ad esempio, dell’applicazione ai tumori delle tecniche di immunoterapia che è stato alla base dell’ultimo premio Nobel per la medicina”.

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