Politica: vescovi sardi, “cattolici siano disponibili a candidarsi. Dottrina sociale patrimonio per una fattiva costruzione del bene comune”

“I cattolici possono trovare – ed è importante che ne sentano la responsabilità – nella ricca Dottrina sociale della Chiesa un autentico patrimonio per una fattiva costruzione del bene comune e la tutela dei diritti fondamentali della persona umana e della collettività. Siano perciò disponibili a candidarsi a far parte della classe dirigente, con sapiente valutazione delle proprie capacità e delle possibilità oggettive di impegno”. Lo scrivono i vescovi delle diocesi sarde in un messaggio diffuso ad un anno dallo svolgimento a Cagliari della 48ª Settimana sociale dei cattolici italiani. “L’imminenza delle elezioni ci offre l’occasione per rinnovare l’invito ad una partecipazione attiva alla vita politica del nostro Paese”, affermano: “Vogliamo insistere sul dovere morale di partecipare con responsabilità e piena consapevolezza ai prossimi appuntamenti elettorali”.
Oltre ad affrontare il tema del lavoro, nel messaggio i vescovi sottolineano “l’urgenza di una maggiore attenzione verso le antiche fragilità sociali e le nuove, come la dipendenza patologica legata al gioco d’azzardo” e si dicono preoccupati per “il riacutizzarsi della tossicodipendenza, con l’abbassarsi della soglia al di sotto dei 12 anni nell’uso di alcool e droghe”. “Impensierisce – proseguono – l’aumentata difficoltà, anche sotto il profilo economico, nell’assistenza degli anziani e in particolare dei malati psichiatrici, il cui numero è in crescita”. Inoltre, vengono sottolineati “difficoltà e ritardi” nell’applicazione del Reis mentre “preoccupazione” viene espressa riguardo le crisi demografica e abitativa.
Rispetto alla popolazione straniera presente nell’Isola, i vescovi ricordano che in Sardegna nel 2017 i migranti accolti nei centri Sprar risultavano poco più di 5.000: “Una cifra contenuta, come peraltro quella dei residenti, e che non giustifica il clima di preoccupazione diffuso anche nell’Isola, che lega riduttivamente il fenomeno della mobilità umana alla questione sicurezza”. Infine, riguardo il rispetto di natura e ambiente, viene richiamata l’importanza di “un nuovo impegno nell’educazione e nella prevenzione, rispetto ai pericoli che l’attuale cambiamento di tipologia e di intensità dei fenomeni atmosferici possono provocare”.

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