80° Leggi razziali: nasce il Premio “Luci nel buio della Shoah”

Si è svolta nel teatro di Mombaroccio (Pesaro) la cerimonia di consegna della benemerenza assegnata dal Comune, per elevati meriti alla memoria di Erich Eder, l’ufficiale tedesco della Wehrmacht che nel 1944 scelse di non deportare verso i lager la famiglia Sarano, una famiglia ebrea composta da sette persone. A ritirare il riconoscimento sono giunti dalla Germania, Günther Eder, figlio del comandante Erich e il genero Peter Küspert, presidente della Corte Costituzionale della Baviera. Un’occasione durante la quale è stata annunciata la nascita del “Premio Mombaroccio – Sarano: Luci nel buio della Shoah”Il titolo e il contenuto del concorso è stato ispirato dalle parole di Liliana Segre che ha definito la vicenda di Mombaroccio come uno spiraglio nelle tenebre dell’abisso dello sterminio del popolo ebraico. Presente alla consegna del riconoscimento, l’arcivescovo di Pesaro, mons. Piero Coccia, che ha evidenziato la necessità di recuperare oggi il senso di umanità sottolineando anche il ruolo della Chiesa persese e in particolare della figura di padre Sante Raffaelli, priore del Convento del Beato Sante che, assieme ad Erich Eder e ad alcune famiglie di contadini del posto hanno contribuito a proteggere la famiglia Sarano. Il nuovo premio sarà rivolto alle scuole di ogni ordine e grado di tutt’Italia con l’intento di “mantenere vivo ogni anno il ricordo degli avvenimenti di Mombaroccio”. Gli studenti saranno chiamati a lavorare su storie di solidarietà, attraverso brevi scritti o produzioni multimediali, con particolare riferimento a quelle persone che, a rischio della propria vita, hanno scelto di salvare altre persone, “illuminando così quel buio della notte per l’umanità che è stata la Shoah”.

 

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