“Il Sir, la Fisc e i settimanali diocesani appartengono alla stessa storia. Appartengono alla stessa matrice. Dall’esperienza dei settimanali diocesani è poi nato il Sir perché si avvertiva il bisogno di avere uno sguardo nazionale e noi l’abbiamo sentito molto”. Lo dice Francesco Zanotti, presidente della Federazione italiana settimanali cattolici dal 2011 al 2016, in una video-intervista per i 30 anni del Sir. “Dalla fine del 2010 al 2016 sono stati gli anni in cui ci siamo impegnati per la riforma dell’editoria, per i cosiddetti contributi ai giornali e anche per la vicenda poste, cioè il mancato recapito dei nostri giornali nelle case dei centinaia di migliaia di nostri abbonati – ricorda l’ex presidente Fisc –. Ogni volta che abbiamo avuto l’occasione di questi incontri, anche serrati, con il governo, con il parlamento e con le commissioni parlamentari o al tavolo con le poste e con tutti gli attori che si occupano di recapito postale o con le altre associazioni di categoria, il Sir era sempre pronto a rilanciare le nostre istanze con note e interviste, prese di posizione. In questo ci ha dato una mano insostituibile”. Tanto che Zanotti sostiene che “assieme al quotidiano Avvenire sono stati la nostra presenza a livello nazionale, perché noi incidiamo sul territorio come magari a livello nazionale non si riesce a fare, ma sulla ribalta della politica dove le questioni sono più scottanti il Sir ci ha accompagnato con una forza notevole”. Quindi, sottolinea la capacità del Sir di dare “una ribalta nazionale alle nostre vicende del quotidiano, le vicende locali che possono avere una valenza per tutti”. “Il Sir ci serve anche come bussola per il nostro lavoro, per sapere come orientarci e metterci in sintonia con la Chiesa italiana per capire qual è il sentire e per sapere orientare il nostro mestiere – conclude –. E poi oggi con il web senza i servizi, le note e i lanci quotidiani i nostri siti sarebbero più poveri”.