Politica: Conte (premier), “l’euro è la nostra moneta ed è per noi irrinunciabile”. “Unione europea rimane la nostra casa comune”

“L’Italia è un Paese fondatore dell’Unione Europea e dell’Unione monetaria e ci tengo a ribadirlo: l’euro è la nostra moneta ed è per noi irrinunciabile. Qualsiasi altra dichiarazione che prospetti una diversa valutazione è da considerarsi come una libera e arbitraria opinione che non ha nulla a che vedere con la politica del Governo che presiedo, perché non contemplata nel contratto posto a fondamento di questa esperienza di governo”. Lo afferma il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, in un post pubblicato sul proprio profilo Facebook. “Stiamo ultimando i dettagli di una manovra seria e coraggiosa, volta a sostenere la crescita nel segno dello sviluppo sostenibile e dell’equità sociale”, prosegue il premier spiegando che “il pacchetto di misure che stiamo mettendo a punto intende coniugare equità ed efficienza, perché all’introduzione di uno strumento fondamentale contro la povertà come il reddito di cittadinanza si accompagnano profonde riforme strutturali del mercato del lavoro, come la riforma dei centri per l’impiego, e misure fondamentali per dare impulso agli investimenti come la semplificazione del codice degli appalti, la deburocratizzazione della Pa e la riforma del codice civile e del processo civile”. “Inoltre – aggiunge Conte – riformiamo il sistema fiscale alleggerendo la pressione per i professionisti e per le imprese che investono ed assumono, aiutandole a progettare e a costruire il proprio futuro”. E confermando che “abbiamo poi predisposto il più grande piano di investimenti della storia italiana, ampliando di 15 miliardi nei prossimi tre anni lo stanziamento di 38 miliardi già previsto per i prossimi quindici anni”, il presidente del Consiglio assicura che “vogliamo dare al Paese infrastrutture moderne e sicure, rendendolo un laboratorio permanente di innovazione e sviluppo. Tutto il governo, compatto, è al lavoro con questo obiettivo”.
“Noi – sottolinea Conte – rispettiamo le nostre prerogative sovrane e rispettiamo altresì le Istituzioni dell’Unione europea che abbiamo contribuito a fondare e che rimane la nostra casa comune”. “Ci avviamo a dialogare con le Istituzioni europee – conclude il premier – con serenità e rispetto dei ruoli, fiduciosi di poter dimostrare, carte alla mano, la bontà del lavoro sin qui fatto”.

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