Migrazioni: mons. Gallagher, rispettare Accordo globale. No a “colonizzazione ideologica”, violenza e terrorismo. Ruolo “indispensabile” delle donne è “sottovalutato”

“È scandaloso vedere che i diritti umani continuano ad essere violati, settant’anni dopo l’adozione della Dichiarazione Universale”. A denunciarlo è stato mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e capo della delegazione della Santa Sede alla 73ª sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, a New York, sul tema: “Making the United nations relevant to all people: global leadership and shares responsabilities for peaceful, equitable and sustainable societies”. Nel suo intervento – pronunciato ieri a New York ma diffuso oggi dalla Sala Stampa vaticana – Gallagher, sulla scorta di Papa Francesco, ha messo in guardia dal “rischio che, nel nome dei diritti umani, crescano forme moderne di colonizzazione ideologica da parte del più forte sul più debole, a danno dei poveri e dei più vulnerabili”. L’esempio scelto è la corrente “interpretazione del diritto alla vita”, che “rifiuta di riconoscere l’intrinseco valore e dignità della vita umana ad ogni stadio, dal suo inizio alla sua fine naturale”, dando luogo così a “gravi diseguaglianze ed ingiustizie, spesso ignorando i bambini nel grembo materno e minacciando la vita delle persone più anziane o con disabilità, o di coloro che vivono ai margini della società”.
A proposito delle migrazioni, l’esponente vaticano ha esortato a rispettare l’Accordo globale firmato in Marocco, in cui si afferma “la nostra comune responsabilità, nel perseguire il bene comune, di prenderci cura di coloro che hanno bisogno di solidarietà e per i quali la dignità e i fondamentali diritti umani sono più a rischio”. Di qui “l’impegno primario degli Stati a lavorare insieme per creare condizioni che permettano alle comunità e agli individui di rimanere in sicurezza e dignità nei propri Paesi”. “Affinché venga rispettata la dignità umana di ogni persona – ha affermato Gallagher – è indispensabile creare le condizioni necessarie per la realizzazione del diritto a rimanere”, le quali “includono la protezione della famiglia come unità di base della società”. “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare”, i quattro verbi raccomandati dal Papa per le migrazioni e rilanciati dal capo delegazione della Santa Sede, che ha esortato a “rispettare i diritti e la dignità dei migranti e dei rifugiati in uno spirito di solidarietà internazionale che riconosca il diritto sovrano degli Stati a determinare la loro politica migratoria nazionale alla luce delle loro obbligazioni legislative internazionali”.
Gallagher ha poi passato in rassegna i conflitti in atto nel mondo – dalla Siria al Nicaragua, al Venezuela, all’Africa – auspicando come antidoto “la promozione di una cultura della pace animata da sincero muto rispetto, dialogo e solidarietà” e stigmatizzando pratiche come “il genocidio, la pulizia etnica, i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità” e il terrorismo.
In positivo, invece, l’esponente vaticano ha auspicato “la piena partecipazione delle donne alla vita civile, politica, sociale, economica e culturale”, esprimendo “grande preoccupazione” per il fatto che “il ruolo indispensabile delle donne è spesso sottovalutato e può diventare persino occasione per sfruttamento e violazione della loro dignità e dei loro diritti fondamentali”.

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