Diocesi: Pescia, mons. Filippini consegna il “Mandato a fare il presepe” sull’esempio di san Francesco e in ricordo del primo di Greccio

Sull’esempio di san Francesco e in ricordo del primo presepe di Greccio, domani a Pescia il vescovo Roberto Filippini consegnerà il “Mandato a fare il presepe” a tutti i presepisti che nei paesi, nelle chiese, in luogo pubblico così come in famiglia si apprestano a iniziare, o hanno già iniziato a costruire il presepe. È infatti tradizione che dopo il 4 ottobre, giornata in cui si ricorda il santo di Assisi, si inizi a costruire il presepe, specialmente in quei luoghi in cui la preparazione richiede alcune settimane di lavoro. L’iniziativa, unica in Italia, giunge quest’anno alla seconda edizione ed è organizzata e promossa da Terre di Presepi. L’appuntamento è per le 11.30 nella chiesa di San Francesco a Pescia, dove il vescovo Filippini consegnerà collettivamente durante un’apposita celebrazione eucaristica, il mandato a tutti i presepisti e benedirà le statuine di Gesù bambino che saranno collocate nei presepi nella notte di Natale. Nel panorama nazionale dei presepi, Pescia è conosciuta per il suo “Presepe vivente lungo il fiume”, ambientato al tempo di san Francesco, più di un chilometro di rappresentazione in un ambiente unico e suggestivo. “Sentiamoci già uniti nella contemplazione, sempre stupita, del mistero di un Dio che, nella sua misericordia senza limiti, si china sull’umanità affaticata e ferita da una storia di male e l’abbraccia teneramente, facendola sua – afferma mons. FIlippini -. La Divina Umanità di Gesù si mostri ai nostri occhi nella sua luce dolcissima e ci faccia riscoprire ed amare la nostra umanità tanto amata da Dio, rendendoci capaci di accoglienza, di perdono e di amore fraterno”. “Tanti sono i paesi, cittadine e parrocchie italiane – sottolinea Fabrizio Mandorlini, portavoce di Terre di Presepi – che hanno scelto di fare squadra tra loro per far conoscere attraverso il presepe il mistero della Natività e con esso tante piccole e belle realtà italiane, borghi e località che conservano un fascino immutato”. Più di un milione i visitatori dei presepi nell’Italia Centrale. Il percorso è diventata anche una via di pellegrinaggio, con una credenziale del presepista che, attraverso il timbro dei prespei visitati, permette di realizzare un vero e proprio itinerario alla scoperta della Natività.

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