Parlamento Ue: proteggere i minori nei “divorzi internazionali”. Sono 140mila casi l’anno

(Strasburgo) Il Parlamento europeo ha approvato oggi, in chiusura di plenaria a Strasburgo, un parere riguardante i “matrimoni internazionali” (coppie di due differenti nazionalità), chiedendo misure severe per tutelare il prevalente interesse dei figli minori. Regole che si rendono necessarie per affrontare l’aumento dei divorzi internazionali (140mila l’anno; le “famiglie internazionali” nell’Ue sono 16 milioni) e dei casi di sottrazione transfrontaliera di minore all’interno dell’Ue. I deputati hanno proposto modifiche alle norme comunitarie vigenti sulla risoluzione delle controversie internazionali in materia di divorzio: il parere è stato trasmesso al Consiglio per una decisione finale. “Pur riconoscendo la qualità delle proposte della Commissione che mirano a migliorare il regolamento in vigore, i deputati – si legge in una nota esplicativa – propongono di rafforzare la tutela dei diritti dei minori durante l’intera procedura di risoluzione delle controversie tra le coppie divorziate. Ciò significherebbe in particolare garantire che il bambino abbia il diritto di esprimere la propria opinione, attraverso una procedura chiara, in cui non vengono esercitate pressioni sul bambino e l’intervistatore è un esperto appositamente formato”.
Se un bambino viene sequestrato in un altro Paese dell’Unione europea da uno dei suoi genitori, i deputati propongono inoltre “che la questione venga affrontata da giudici che esercitano la professione e hanno acquisito esperienza in tale ambito, per garantire la priorità dell’interesse superiore del bambino”. Il relatore Tadeusz Zwiefka, popolare polacco, aveva evidenziato l’importanza della “dimensione infantile”. “Il fanciullo rappresenta l’anello più debole nelle controversie tra genitori e necessita quindi di tutta la protezione che possiamo offrirgli”. Il parere del Parlamento è stato approvato con 562 voti in favore, 16 voti contrari e 43 astensioni. Durante il dibattito è stato precisato che i casi di “rapimento” di minori da parte dei genitori registrati nell’Ue sono circa 1.800 l’anno. Il Parlamento ha un Mediatore per i casi di sottrazione internazionale di minori. Questa funzione è attualmente svolta da Elisabeth Morin-Chartier.

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